Lingua, articolazione temporo – mandibolare e dolori cervicali

Lingua, articolazione temporo – mandibolare e dolori cervicali

Il sig. Luigi, grafico di 45 anni, si presentò presso il nostro studio a causa di dolori al collo e alla base del cranio e per un forte senso di instabilità nel camminare che avvertiva ormai da qualche mese.

Aveva già effettuato delle visite specialistiche che avevano escluso una problematica vestibolare e il suo medico aveva ipotizzato che il disequilibrio potesse essere legato alla cervicalgia. Riferì inoltre di soffrire di parestesie alle mani e ai piedi durante la notte.

Il collo si presentava particolarmente rigido e con una notevole accentuazione della curva fisiologica ed il referto della radiografia riportava una riduzione di spessore tra alcune vertebre e la presenza di uncoartrosi (artrosi con la formazione di “becchi” di calcio nelle vertebre).

Le informazioni raccolte dall’analisi posturale, dall’esame stabilometrico (studio computerizzato delle oscillazioni del baricentro del corpo) e da alcuni test di mobilità nei movimenti del capo, suggerivano che la causa dei dolori cervicali e dell’instabilità potesse essere l’eccesso di tensione dei muscoli del collo che, provocando una compressione delle vertebre cervicali, era in grado infastidire il sistema vestibolare.

Si osservò inoltre che il sig. Luigi aveva la tendenza a rimanere “in apnea” con l’impossibilità quindi di respirare liberamente. Questo suggerì di testare il diaframma, il muscolo principale della respirazione, che risultò particolarmente rigido. Quando il diaframma si trova in questa situazione può causare un aumento delle tensioni muscolari del collo ed una sofferenza cervicale.

Si decise quindi di iniziare il lavoro dal diaframma. In un primo momento era quasi intoccabile ma con il passare dei minuti si poteva aumentare l’intensità del trattamento di pari passo alla diminuzione della tensione muscolare. Al termine della seduta il disequilibrio si era in parte ridotto così come i fastidi al tratto cervicale.

Al secondo appuntamento il sig. Luigi riferì che i miglioramenti si erano mantenuti per alcuni giorni ma che successivamente i capogiri erano ritornati con la stessa intensità di sempre.

Visti i benefici ottenuti, seppur per pochi giorni, si continuò comunque lo stesso approccio e ogni volta il paziente tornava al successivo appuntamento riferendo che i dolori al collo e alla testa erano quasi scomparsi, come pure le parestesie, ma che il benessere sull’instabilità era solo momentaneo.

Era molto probabile che il collo fosse vittima non solo dell’eccesso di tensione del diaframma ma anche di qualche altra zona del corpo.

Osservando nuovamente la postura del signor Luigi e dalla raccolta dati effettuata emergeva una possibile relazione con l’apparato stomatognatico a causa dei numerosi interventi di ortodonzia a cui era stato sottoposto negli anni e che avevano preceduto l’inizio dei dolori al collo.

Il tratto cervicale è infatti in stretta relazione con l’articolazione tempo mandibolare e può quindi risentire di una problematica in questa zona.

Si portò l’attenzione sui denti dove si poteva osservare la presenza di un ponte sull’arcata superiore destra e di alcune otturazioni con amalgame di mercurio sull’arcata inferiore, sempre a destra.

La presenza di due o più metalli può provocare un campo elettrico (corrente galvanica) all’interno della bocca, infastidendo così la lingua che per reazione può avere la tendenza a stare dal lato opposto al campo elettrico. In questo modo le tensioni della lingua possono portare ripercussioni fino ai muscoli del collo vista la sua stretta connessione con il tratto cervicale.

Si procedette quindi con l’esecuzione di alcuni test funzionali e chinesiologici per capire se vi fosse una correlazione tra il disequilibrio, la sofferenza cervicale e l’apparato stomatognatico e andando a misurare con un tester (un semplice strumento per misurare la corrente elettrica) il ponte e le amalgame, si rilevò come il bimetallismo creasse un effettivo campo elettrico all’interno della bocca. Osservando la lingua del sig. Luigi si poteva notare come questa tendeva a deviare leggermente dal lato sinistro presentando forti tensioni se trazionata dal lato del ponte e delle otturazioni.

Si fece dunque un trattamento alla lingua con il risultato che l’instabilità diminuì del 70% per i quindici giorni successivi alla seduta.

A quel punto si spiegò al paziente che se voleva risolvere il suo problema di instabilità avrebbe dovuto far verificare l’otturazione in mercurio e il ponte da uno specialista per capire come eliminare il bimetallismo e lo invitai a fissare un appuntamento con un dentista posturologo continuando nel frattempo i trattamenti posturali per evitare che la muscolatura del collo e della lingua provocassero nuovamente disturbi di instabilità.

Il sig. Luigi fece dunque sistemare l’amalgama con il risultato che il campo galvanico diminuì in modo da non infastidire più la lingua. Terminammo il lavoro con alcune ulteriori sedute per il tratto cervicale e i disequilibri non si presentarono quasi più.

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