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Esercizio fisico razionale nelle algie cervicali

Blog Pancafit

Esercizio fisico razionale nelle algie cervicali da disordini posturali con l’ausilio dell’attrezzo denominato Pancafit®

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA

Tesi effettuata da Simone Cairo (al tempo della ricerca, in possesso della sola Formazione dei Livelli Base del Metodo Raggi®), studente del Master post-lauream in Posturologia c/o l’ Università degli studi di Bologna, Istituto Universitario di Scienze Motorie A.A. 2002-2003.

Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 276 pagine.

1. Introduzione
Dato il fatto che gran parte della popolazione mondiale risulta afflitta da patologie che interessano l’apparato osteo-muscolo-articolare in particolare a carico del rachide cervicale e lombare, la ricerca ha voluto sperimentare l’efficacia in caso di algie cervicale da disordini posturali, di un nuovo metodo, chi si avvale dell’attrezzo Pancafit®.
Elemento di indagine il rachide cervicale con i suoi problemi, perché sempre più spesso le persone lamentano dolore in questa zona dalle origini più diverse e svariate e con diverse intensità e zone di manifestazione.

2. Materiale e Metodi
Abbiamo effettuato questo tipo di esercizio fisico razionale su di un gruppo di volontari che lamentavano dolore in questa zona. La ricerca, svolta presso i laboratori dell’istituto di medicina dello sport in uso alla facoltà di scienze motorie di Bologna, si è avvalsa di test posturali e test di mobilità articolare per avere dei dati precisi ed individuali a cui riferirsi ed è durata complessivamente per 4 mesi.
I test scelti all’inizio sono stati quindi ripetuti alla fine della sperimentazione sempre mantenendo le stesse caratteristiche d’effettuazione.
Il gruppo di volontari era composto di 12 soggetti (2 uomini e 10 donne), in un intervallo d’età compreso fra i 44 e i 70 anni, provenenti da esperienze lavorative e sportive diverse ma aventi tutti in comune dolori nella sede del tratto cervicale.
Le sedute a cui i soggetti si sono sottoposti, erano individuali, con frequenza settimanale e della durata di 1ora ciascuna.
Per motivi di attendibilità scientifica tutti i volontari sono stati sottoposti agli stessi test e alla stessa progressione di lavoro, sottoponendo tutti i volontari alla stessa quantità di esercizio fisico razionale, basato sull’allungamento muscolare globale decompensato.

  • Valutazione della mobilità articolare del tratto cervicale secondo Clarkson con l’utilizzo del metro a nastro;
  • Esame posturale della verticale di Barrè eseguito di profilo con il metro a nastro;
  • Test di Fukuda di marcia sul posto per la valutazione dei riflessi nucali e delle esoentrate del sistema posturale;
  • Esame stabilometrico e Statokinesigramma effettuato con la macchina Correkta;
  • Esame posturometrico con analisi della distribuzione dei carichi, dell’indice d’asimmetria di rotazione e andamento del centro di pressione.

Le sedute si sono svolte in 2 giornate e duravano un’ora, i soggetti venivano seguiti quindi individualmente e per ogni soggetto abbiamo cercato di mantenere lo stesso orario per tutta la durata della sperimentazione.
Sono state eseguite 15 sedute per ogni soggetto,con una tolleranza di 2 sedute.
Prima di far sedere il soggetto su Pancafit®,abbiamo eseguito ogni seduta,sempre all’inizio e poi di nuovo alla fine,un veloce test di flessibilità della catena muscolare posteriore per vedere se effettivamente ottenevamo un reale allungamento di tutto il sistema muscolo-legamentoso.3. Conclusioni
Al termine di questa sperimentazione possiamo affermare che l’attrezzo denominato Pancafit®, applicato insieme al metodo dell’Allungamento Muscolare Globale Decompensato, ha avuto interessanti e positivi risultati.
Tutti i soggetti hanno migliorato la loro mobilità articolare, la loro postura, il loro equilibrio e aumentato la loro flessibilità (fig. 1, 2).
In alcuni soggetti i miglioramenti si sono avuti anche in una più corretta distribuzione dei baricentri (fig. 3, 4, 5) e in un più ridotto gomitolo posturale, mostrato dallo Statokinesigramma (fig. 6).

Fig. 1 e 2: andamento della flessibilità della catena cinematica posteriore (cm) durante il numero delle sedute, confrontando il valore misurato ad inizio e fine seduta.

In alcuni soggetti i miglioramenti sono stati davvero notevoli, in altri invece più contenuti; questo è dipeso sicuramente dalle condizioni di partenza di ogni soggetto, ma crediamo anche dalla volontà, dalla predisposizione e dall’interesse con cui i soggetti si presentavano alle varie sedute.

E’ stato interessante notare come tutti e 12 i soggetti volontari, dopo aver notato sul proprio corpo dei miglioramenti fin dalle prime sedute, hanno mutato il loro atteggiamento, aumentando l’interesse, la curiosità verso gli esercizi eseguiti nelle sedute e la disponibilità verso l’impegno che è stato loro richiesto.

Non possiamo, per mancanza di prove scientifiche, attestare che i dolori causati dalle algie cervicali di cui i soggetti erano “vittime” si siano risolti o siano scomparsi, ma a titolo puramente informativo, possiamo enunciare che i soggetti non lamentano più dolori né da algie cervicali che da cervico-cefalee o da cervico-brachialgie.

Fig. 3, 4, 5: confronto della distribuzione dei baricentri all’inizio (figura in alto) e alla fine (figura in basso)delle sedute in 3 pazienti, da sinistra a destra, rispettivamente, con allineamento iniziale obliquo e posteriore, con allineamento posteriore e con allineamento obliquo.

Fig. 6: rappresentazione grafica del gomitolo posturale all’inizio e alla fine delle sedute

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