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Piede e postura. Intervento di Allungamento Muscolare Globale Decompensato con Pancafit® per ristabilire un appoggio podalico armonico ed equilibrato in soggetti con alterazioni posturali

UNIVERSITA’ LA SAPIENZA di ROMA MASTER IN POSTUROLOGIA

Tesi effettuata dalla Dott.ssa Mariarosaria Mosca (Formazione Metodo Raggi®) studentessa del Master post-lauream in Posturologia c/o la 1a Facoltà di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologia – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, A.A. 2003/2004.

Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 84 pagine.

1. Introduzione

Il piede svolge essenzialmente due funzioni: da un lato deve sostenere l’intero peso del corpo e dall’altro deve agire nella deambulazione in quanto la gamba è la colonna portante durante la stazione eretta e puntello mobile durante la deambulazione.

Secondo la teoria di Farabeuf il piede poggia al suolo con tre pilastri ossei rappresentati dalla grande tuberosità del calcagno, posteriormente, dalla testa del I metatarso, anteriormente e medialmente, e dalla testa del V metatarso anteriormente e lateralmente.

Su tali punti d’appoggio il peso che grava sul piede, deve essere ripartito in maniera ottimale affinché il piede stesso possa svolgere adeguatamente le sue funzioni statiche e dinamiche.

La volta plantare, assimilata da molti autori ad un’elica, consente di prendere contatto con il suolo qualunque sia la configurazione di quest’ultimo svolgendo una funzione ammortizzatrice delle sollecitazioni che subisce nella ortostasi e nella deambulazione.

Ha inoltre il compito di proteggere nervi e vasi sanguigni della pianta del piede dall’azione di agenti lesivi.

Il mantenimento della sua curvatura nei confronti della forte e continua pressione che riceve e la sua capacità di adattamento al suolo, sono garantiti dalla brevità delle ossa tenute insieme da validi legamenti e da potenti muscoli.

Inoltre, secondo la medicina orientale, la pianta del piede racchiude una importante mappa che riflette tutti gli organi del corpo.

Pertanto un appoggio corretto e libero oltre a rappresentare un costante massaggio a tutti gli organi, costituisce un importante stimolo per una postura corretta.

2. Obiettivi della sperimentazione

Attraverso questa ricerca si vuole dimostrare come grazie all’impiego del Metodo Raggi denominato Allungamento Muscolare Decompensato è possibile, migliorando la mobilità articolare del piede, ripristinare un appoggio podalico più armonico ed equilibrato.

Secondariamente si vuole dimostrare come, attraverso un lavoro globale in postura e senza intervenire su specifici distretti corporei, è possibile conseguire una postura più corretta e ottenere un miglioramento delle patologie osteo-artro-muscolari e della sintomatologia algica in distretti lontani dal piede.

3. Materiali e Metodi

Per effettuare questa sperimentazione sono stati coinvolti 20 soggetti, maschi e femmine, di età media compresa tra i 28 e i 62 anni, di estrazione sociale eterogenea, impegnati in lavori vari e che non praticano attività sportiva, tutti con un alterato appoggio podalico e ridotta mobilità del piede, squilibri posturali e algie osteo-artro-muscolari in vari distretti corporei.

Sono stati esclusi dalla sperimentazione soggetti di età inferiore ai 28 anni e superiore ai 62, soggetti con neoplasie, donne in gravidanza, soggetti con malattie autoimmuni, soggetti con scoliosi strutturata oltre i 30° Cobb, soggetti con osteoporosi, soggetti con patologie del sistema nervoso centrale, soggetti con infiammazioni e infezioni in fase acuta, soggetti con recenti esiti di fratture e distorsioni della caviglia.

Il campione sperimentale è stato sottoposto a 2 sedute settimanali di ginnastica posturale di gruppo per 8 settimane (16 sedute in totale).

Ogni singola seduta ha avuto una durata di 50 minuti di cui 20 dedicati ad un lavoro di presa di coscienza e di propriocezione per acquisire la consapevolezza delle proprie alterazioni posturali e del lavoro necessario per ristabilire una postura più corretta a partire dall’appoggio del piede, e 30 minuti dedicati ad un lavoro di Allungamento Muscolare Globale Decompensato su Pancafit secondo il metodo Raggi.

Il campione di controllo è stato sottoposto a 2 sedute settimanali di ginnastica generale e stretching analitico (metodo B. Anderson) di gruppo per 8 settimane (16 sedute in totale) ciascuna della durata di 50 minuti, tenute da un collega diplomato ISEF.

Prima di procedere con le esercitazioni tutti i soggetti sono stati da me sottoposti ad anamnesi e ad esame posturale completo realizzato nei tre piani dello spazio secondo i criteri indicati dalla scuola di posturologia di Bernard Bricot.

Per l’anamnesi e la valutazione posturale:

  • filo a piombo per valutare l’appiombo;
  • goniometro universale per valutare l’escursione articolare del piede in flessione ed estensione;
  • metro a nastro per valutare le distanze;
  • podoscopio per esaminare l’appoggio podalico;
  • bilance pesa persona per oggettivare il peso scaricato su ciascun piede;
  • macchina fotografica digitale;
  • test chinesiologici (test rotazione del capo, test di flessione in avanti, test di flessione laterale, percezione soggettiva del peso, equilibrio in monopodalia);
  • scala analogica del dolore VAS (Visual Analogic Scale), scala numerica di valutazione soggettiva dell’intensità del dolore, che va da 0 a 10 ( dove 0 corrisponde a “nessun dolore” e 10 al “peggior dolore possibile”).

Esame posturale, test chinesiologici e questionario sono stati ripetuti per ogni singolo soggetto al termine del lavoro con gli stessi criteri.

4. Risultati

Dall’osservazione delle tabelle e dei grafici si evidenzia come i soggetti del gruppo sperimentale abbiano ottenuto miglioramenti a livello di mobilità articolare del piede, dell’appoggio plantare, di riduzione del dolore e di riequilibrio posturale più consistenti rispetto al gruppo di controllo. In riferimento alla mobilità articolare del piede in flessione dorsale si è passati da un valore medio di 9,5° a 11° per il piede ds, e da 10,9° a 12° per il piede sn con un aumento medio di 1,5° per il ds e di 1,1° per il sn, mentre in flessione plantare (estensione) si è passati da un valore medio di 33,5° a 35° per il piede ds e di 33,4° a 35,3° per il piede sn, con un aumento medio di 1,5° per il ds e di 1,9° per il sn.

Tab. 1: Escursione articolare della caviglia in flessione dorsale – quadro iniziale e finale nel gruppo sperimentale.

Tab. 1: Escursione articolare della caviglia in flessione dorsale – quadro iniziale e finale nel gruppo sperimentale.

Circa la ripartizione dell’appoggio plantare per molti si è ottenuto un significativo riequilibrio messo in evidenza dall’esame podoscopico e dalla valutazione del peso corporeo sulle bilance pesa persona.

Il riequilibrio dell’appoggio è stato rilevato dai singoli pazienti anche a livello di percezione soggettiva del peso corporeo.

La sintomatologia algica nei vari distretti corporei ha visto una riduzione del 53%.

In riferimento alle modificazioni posturali si è ottenuta una riduzione della freccia cervicale da 7,05 cm a 6 cm e della freccia lombare da 5,2 cm a 4,65.

Mediamente tutti i soggetti del gruppo sperimentale hanno manifestato reazioni positive di rilassamento, di leggerezza, di benessere e di “allungamento” alla fine di ogni singola seduta.

Spesso durante l’esecuzione degli esercizi sono stati avvertiti crampi a livello plantare che poi nel corso delle sedute successive sono andati riducendosi sia come intensità che come frequenza.

A testimonianza dei miglioramenti ottenuti vengono inserite qui di seguito alcune immagini fotografiche relative sia alla ripartizione dell’appoggio plantare che al riequilibrio delle frecce e delle bascule.

Fig. 1a: all’inizio del 1° trattamento si può osservare un minor appoggio delle dita dei piedi e dell’istmo plantare di sx.

Fig. 1b: alla fine della 16° seduta migliore appoggio delle dita e dell’istmo di sx.

Fig. 2a: all’inizio del 1° trattamento si può osservare uno scarso appoggio della parte centrale dei piedi.

Fig. 2b: alla fine della 16° seduta migliore appoggio di tutti e due i piedi.

Per quanto riguarda il gruppo di controllo, i dati numerici rilevati dalle tabelle dimostrano un lieve miglioramento dei parametri osservati.

La mobilità articolare del piede è solo leggermente aumentata.

A livello della flessione dorsale si è ottenuto un aumento medio di 0,8° per il piede ds e di 0,4° per il piede sn, a livello della flessione plantare (estensione) di 0,7° sia per il piede ds che per il sn.

Circa la freccia cervicale si è passati da un valore medio di 8 cm a 7,6 cm; a livello della freccia lombare da un valore medio di 5,3 cm a 5,2 cm.

Grafico1: Confronto valori vas iniziali e finali per paziente, gruppo sperimentale.

Grafico 2: Confronto valori vas iniziali e finali per paziente, gruppo di controllo.

La riduzione percentuale della VAS media è del 24% circa.

Relativamente agli squilibri posturali e all’appoggio plantare al podoscopio non si sono verificate sostanziali modificazioni.

5. Conclusioni e commenti

I risultati di questa ricerca mettono in evidenza come utilizzando il metodo Raggi su Pancafit anche solo per un breve periodo di tempo (2 mesi, 16 sedute) e all’interno di sedute di ginnastica posturale di gruppo, è possibile ottenere:

  • una migliore mobilità articolare a livello dell’articolazione tibio-tarsica;
  • una migliore ripartizione dell’appoggio plantare, un più corretto e più funzionale svolgimento del passo durante la deambulazione;
  • una riduzione della sintomatologia dolorosa nei vari distretti corporei e conseguente riduzione dell’uso di farmaci antidolorifici e antinfiammatori;
  • un miglior equilibrio posturale;
  • una migliore percezione corporea.

I dati ottenuti confermano che il metodo Raggi ha una validità maggiore rispetto a quello proposto da Bob Anderson di stretching analitico cui è stato paragonato.

L’Allungamento Muscolare Globale Decompensato è una metodologia di facile approccio a chiunque; inserita nell’ambito di corsi di ginnastica posturale è anche accessibile da un punto di vista economico e pertanto offre a tutti la possibilità di migliorare la qualità della propria vita.


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