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Cervicalgie: tre terapie fisiche a confronto

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Cervicalgie: tre terapie fisiche a confronto – Metodo Raggi® con Pancafit® e terapia fisica tradizionale con lingua sullo spot retroincisivo valutazione degli esiti con particolare riferimento a postura e dolore

UNIVERSITA’ LA SAPIENZA di ROMA MASTER IN POSTUROLOGIA

Tesi effettuata dai Dott. Gianluca Secco e Alessandro Battaglin (Formazione Metodo Raggi®), studenti del Master post-lauream inPosturologia c/o la 1a Facoltàdi Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologia – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, A.A. 2004/2005.

Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 82 pagine.

1. Introduzione

Abbiamo deciso di effettuare questo confronto su una patologia come la cervicalgia perché pensiamo sia strettamente collegata alla condizione posturale dei soggetti ed in particolare alle catene miofasciali. Tutto il peso della testa è, infatti, sostenuto dalla colonna. Per mantenere questa posizione verticale, caratteristica della specie umana, esiste un’attività tonico-posturale che, attraverso contrazioni isometriche antagoniste ripetute, mantiene il corpo nella posizione corretta. Si definisce la postura come “la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio sia in condizioni statiche che dinamiche, cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali, legati anche all’evoluzione della specie” (F. Scoppa, 2002). Il concetto di postura, quindi, non si riferisce ad una condizione statica, rigida e prevalentemente strutturale, ma si identifica con il concetto più generale di equilibrio, inteso come “ottimizzazione“ del rapporto tra soggetto e ambiente circostante.

2. Scopo

Siamo partiti dal metodo del Prof. Raggi, per metterlo a confronto diretto con esercizi fisici “tradizionali” basati su una visione analitica dell’essere umano. Su questo impianto abbiamo inserito un terzo elemento di confronto: viste le importanti relazioni che la lingua intreccia con la regolazione della postura e le catene miofasciali, si è voluto verificare se la corretta posizione a riposo della lingua, durante l’esecuzione degli esercizi, possa influenzarne o meno la loro efficacia. Se è vero che le cervicalgie, escludendo patologie neoplastiche, traumatiche o neurologiche in atto, possono dipendere da un deficit posturale, lavorando con la tecnica di “allungamento muscolare decompensato” su Pancafit®, basata sul riequilibrio delle catene miofasciali si dovrebbe ottenere un miglioramento dei parametri del dolore, della flessibilità, della mobilità articolare e posturali. Per verificare la validità del metodo, oltre alla valutazione dei vari parametri monitorati prima e dopo il trattamento, si confronteranno questi dati con quelli ottenuti dall’applicazione di una terapia “tradizionale” con esercizi mirati derivati dall’educazione fisica compensata e adattata. All’interno di questa ricerca, avendo selezionato pazienti con sospetta malposizione della lingua, un gruppo di questi eseguirà gli esercizi proposti con la lingua nella corretta posizione di riposo “allo spot”, per verificare se questa possa apportare significativi miglioramenti dei parametri monitorati.

3. Materiali e Metodi

Sperimentazione con 60 soggetti di ambo i sessi compresi tra i 20 e i 60 anni affetti da cervicalgia e con scorretta posizione della lingua a riposo: 30 soggetti trattati dal prof. Battaglini suddivisi in due gruppi: 15 con Metodo Raggi®-Pancafit® e 15 con Metodo Raggi®-Pancafit® e lingua posizionata allo spot; 30 soggetti trattati dal prof. Secco suddivisi in due gruppi: 15 con esercizi di educazione fisica adattata e 15 con esercizi di educazione fisica adattata e lingua posizionata allo spot.

Lo studio si è svolto in tre fasi:

Prima fase – reclutamento pazienti attraverso criteri di inclusione ed esclusione. Il malposizionamento della lingua è stato da noi valutato con test di Unterberger normale e con lingua allo spot retroincisivo, test kinesiologico del deltoide, interrogazione del paziente. Formazione dei due gruppi campione che lavoreranno con lingua posizionata allo spot trattamento AMGD PANCAFIT® (15 soggetti) e trattamento EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (15 soggetti) e dei due gruppi di controllo che lavoreranno senza lingua posizionata allo spot con i medesimi criteri. Anamnesi, analisi posturale con valutazione frontale e sagittale, flessione busto in avanti, rotazione della testa con spalle bloccate. Compilazione scale di valutazione soggettiva del dolore VAS (Scala Analogica Visiva) e PPI (Present Pain Intensity Index), questionario di valutazione percettiva del dolore QBPDS (Quebec Back Pain Disability Scale).

Seconda fase – è formata da un ciclo di trattamento individuale di 6 incontri di 45’ a cadenza settimanale per sei settimane consecutive per tutti e i gruppi (controllo e campione).

Terza fase – incontro finale con ripetizione degli stessi test e questionari della prima fase, confronto con i dati iniziali e valutazioni sull’efficacia delle diverse strategie in funzione delle variazioni sintomatologiche e posturali.

4. Risultati

I dati rilevati, eccetto il test di Unterberger, ci consentono di rifiutare l’ipotesi che le metodiche di lavoro applicate raggiungano lo stesso esito, in particolare indicano che la tecnica AMGD PANCAFIT® con LINGUA POSIZIONATA SULLO SPOT RETROINCISIVO (CLAS) fornisce i migliori risultati in merito a dolore, flessibilità e mobilità articolare, seguita da AMGD PANCAFIT® senza posizionamento della lingua, dall’EDUCAZIONE FISICA ADATTATA con posizionamento della lingua sullo spot retroincisivo e dall’EDUCAZIONE FISICA ADATTATA senza posizionamento della lingua.

Fig. 1: Confronto tra i valori di miglioramento della VAS (massimo, minimo e la media) per tutti i gruppi di lavoro.

Fig. 2: Confronto tra i valori di miglioramento della flessione del busto in avanti (minimo, massimo e la media).

Fig. 3: Aumento dei gradi di rotazione del capo ottenuti al termine del lavoro in riferimento al numero dei soggetti per ogni gruppo di lavoro.

Rispetto alla postura i dati rilevati sono sostanzialmente immutati tra inizio e fine trattamento e non consentono di rifiutare l’ipotesi che le metodiche di lavoro applicate abbiano lo stesso risultato.

Analogo esito è emerso anche rispetto al test di Unterberger, nonostante in questo caso si siano rilevati dei miglioramenti che corrispondono all’ordine di efficacia dei metodi utilizzati.

Fig.4 : Confronto tra i dati del test di unterberger prima e dopo il lavoro per ogni gruppo della ricerca.

5. Conclusioni

Possiamo affermare che la nostra ricerca ha dimostrato l’efficacia del Metodo Raggi® AMGD PANCAFIT®, confrontata con una tecnica derivata dall’educazione fisica adattata. Ciò è confermato inequivocabilmente da tutti i dati rilevati dal confronto tra le prove riguardanti il dolore (PPI, VAS, QPBDS), la flessibilità (Test Flessione) e la mobilità articolare (Test rotazione collo).

Il vero aspetto innovativo è l’aver sperimentato e dimostrato l’importanza della corretta posizione della lingua durante l’esecuzione degli esercizi. Con questo semplice accorgimento entrambi i gruppi campione hanno ottenuto risultati significativamente migliori rispetto ai gruppi di controllo. Il mancato miglioramento dei parametri posturali pensiamo sia dovuto all’esiguo numero di sedute praticate, insufficiente per creare modificazioni del Sistema Tonico Posturale attraverso l’entrata rachidea e la propriocezione delle catene miofasciali. In definitiva speriamo che questo lavoro possa essere di aiuto a tutti i terapisti che lo condivideranno e soprattutto ai loro pazienti.

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