Riequilibrio delle tensioni delle catene muscolari attraverso il Metodo Raggi®

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Riequilibrio delle tensioni delle catene muscolari attraverso il Metodo Raggi® e relativa modificazione della postura e del gesto tecnico dello sportivo

UNIVERSITA’ LA SAPIENZA di ROMA MASTER IN POSTUROLOGIA

Tesi effettuata dai dott. Adriana Granata, Laura Girotto, Marilisa Guida, Andrea Marsala, Andrea Tolomei (Formazione Metodo Raggi®),studenti del Master post-lauream inPosturologia c/o la 1a Facoltàdi Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologia – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, A.A. 2006/2007.

Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 69 pagine.

1. Introduzione

Nell’apprendimento di un gesto tecnico ci troviamo spesso di fronte a dei limiti muscolari che impediscono all’atleta l’esecuzione di un gesto ergonomico; ne consegue l’utilizzo di uno schema sostitutivo, l’unico possibile per realizzare il gesto con il miglior rendimento.

Con il lavoro sulle catene con il Metodo Raggi®, gli si dà la possibilità di avere quella libertà articolare tale da trovare la via più breve, meno faticosa e più redditizia, per realizzare ad esempio più canestri nel tiro libero della pallacanestro.

2. Scopo

Lo scopo di questa tesi è:

  1. Verificare le modifiche che l’allungamento muscolare globale decompensato può portare al miglioramento del gesto tecnico dello sportivo e specialmente nel giocatore di Basket.
  2. Verificare le modifiche che l’allungamento muscolare globale decompensato può portare alla postura dello sportivo

3. Materiali e Metodi

Gli atleti a cui ci siamo rivolti giocano nelle seguenti società di Basket: Petriana di Roma, Bartoli Dondup Fossombrone, Beato Alessio e Cagliese.

Tra questi abbiamo selezionato 60 giocatori sia maschi che femmine:

  • di età compresa tra i 16 e i 30 anni
  • di categoria d’eccellenza e serie B2, C1, C2 e D.

I 60 atleti a loro volta sono stati suddivisi in 2 gruppi:

  1. un gruppo di lavoro composto da 30 atleti (gruppo A) che è stato sottoposto all’Allungamento Muscolare Globale Decompensato (AMGD) Metodo Raggi®.
  2. un gruppo di controllo composto da 30 atleti (gruppo B) che ha seguito i normali allenamenti senza sedute di AMGD.

Sono stati esclusi soggetti di età inferiore ai 16 anni poiché questa è l’età minima per poter valutare un gesto tecnico che sia già appreso e non in fase di acquisizione.

Gli atleti sono stati sottoposti ad una batteria di test all’inizio e alla fine del ciclo di trattamenti per poi procedere ad una valutazione delle eventuali modifiche ottenute.

Test effettuati:

  • La valutazione del gesto tecnico che prevede: a. l’esecuzione di 30 tiri a canestro dalla lunetta con la rilevazione di quelli effettivamente andati a segno (percentuale di tiro).

La valutazione posturale tramite:

a. Misurazione del grado di libertà della spalla sul piano sagittale in direzione antero-posteriore

b. Frecce: rilevazione delle distanze dal filo a piombo alla curva cervicale e lombare.

c. Rilevazione dei possibili dolori secondo la scala VAS.

d. Stabilometria: valutazione del gomitolo

e. Baropodometria: distribuzione del peso

f. Bending test

Il gruppo di lavoro è stato sottoposto a 10 sedute individuali di Allungamento Muscolare Globale Decompensato su Pancafit® (Metodo Raggi®) con scadenza settimanale e della durata di 50 minuti ciascuna.

4. Risultati

Si è cercato di focalizzare l’attenzione sui tiri a canestro e sui dati dell’esame posturale, misurabili e “oggettivabili”, quali le frecce cervicali e lombari, la mobilità della spalla, la scala VAS, il Bending Test, nonché i dati rilevati agli esami stabilometrici e baropodometrici.

Al fine di evidenziare e di facilitare la lettura dei risultati raggiunti sono qui di seguito illustrati i grafici contenenti i valori che estrinsecano gli effetti ottenuti dalla sperimentazione.

Il test “t” Student ha la funzione di confrontare le medie dei parametri in esame per poter capire se tali cambiamenti siano realmente attribuibili al lavoro svolto con il Metodo Raggi® su Pancafit® e non dettati dal caso.

E’ emerso che il miglioramento dei parametri, atletici e posturali, è da attribuirsi al protocollo di lavoro previsto dalla sperimentazione.

I grafici e le tabelle dimostrano le differenze tra il Gruppo di lavoro e il Gruppo di controllo, tra i Parametri Iniziali (P.I.) e Finali (P.F.) ed il margine di miglioramento conseguito.

TIRI A CANESTRO

Grafico 1: Si evidenza un miglioramento della performance per il gruppo di lavoro passando da una media di 20,8 canestri, su 30 tiri effettuati correttamente, ad una media di 24 canestri. Nello specifico ben 29 atleti su 30 hanno migliorato la loro prestazione. Nel gruppo di controllo non si è rilevato nessun miglioramento.

MOBILITA’ SCAPOLO-OMERALE

Grafico 2: il gruppo di lavoro migliora significativamente la mobilità dell’articolazione scapolo-omerale passando da 19,27cm a 9,17cm di distanza della bacchetta dal suolo. Nel gruppo di controllo il miglioramento rilevato è stato pressocchè nullo.

FRECCE CERVICALI

Grafico 3: Considerando il range di normalità della freccia cervicale, compreso tra 6 e 8 cm (Bricot), si rileva che nella media del gruppo di lavoro c’è stato un avvicinamento al range di normalità. Nello specifico solo 5 atleti su 30 inizialmente rientravano nel range, mentre al termine del lavoro, ben 14 atleti sono rientrati nel parametro indicato da Bricot. Contrariamente nel gruppo di controllo non ci sono stati miglioramenti significativi.

FRECCE LOMBARI

Grafico 4: Considerando il range di normalità della freccia lombare, compreso tra 4 e 6 cm (Bricot), si rileva che nella media il gruppo di lavoro si è collocato in pieno range di normalità. Nel gruppo di controllo non ci sono stati miglioramenti significativi.

DOLORE SCAPOLO-OMERALE

Grafico 5a – 5b: Nel gruppo di lavoro in media si è rilevata una riduzione del dolore per l’articolazione scapolo-omerale. I soggetti che all’inizio accusavano un dolore relativamente alla scala VAS compreso tra moderato (3-4) e severo (5-8) sono nella quasi totalità passati ad un dolore riferito di grado lieve (0-2). Nel gruppo di controllo c’è stato un lieve peggioramento.

DOLORE LOMBARE

Grafico 6a – 6b: Nel gruppo di lavoro in media si è rilevata una riduzione del dolore nel tratto lombare. I soggetti che inizialmente accusavano un dolore di grado moderato (3-4) e severo (5-8) sono passati da un totale di 17 a 6, confluendo nel gruppo che riferisce un dolore di grado lieve (0-2). Nel gruppo di controllo c’è stato invece un lieve peggioramento.

DOLORE AL GINOCCHIO

Grafico 7a – 7b: In base ai dati rilevati si evince che nel gruppo di lavoro c’è stata una riduzione del dolore al ginocchio, con un miglioramento del dolore sia di grado severo (5-8) che acuto (9-10). Nel gruppo di controllo c’è stato invece un lieve peggioramento.

ESAME STABILOMETRICO

Grafico 8: Nei due gruppi c’è una netta differenza nei valori rilevati: dopo il trattamento nel gruppo di lavoro diminuisce la differenza tra le due condizioni in esame (162%/151%), nel gruppo di controllo aumenta.

Nel gruppo di lavoro quindi, a differenza del gruppo di controllo, il sistema tonico posturale trattato con AMGD, dimostra un miglioramento tale da poter sopperire, nel test ad occhi chiusi, alla mancanza dell’informazione visiva.

Questo si può tradurre in una migliore consapevolezza del corpo e in una migliore percezione delle informazioni che arrivano dai fusi neuromuscolari e neurotendinei.

Nelle persone non trattate il controllo della stabilità è invece maggiormente affidato alla funzione visiva.

Grafico 9: L’aspetto interessante in questo caso è la minore differenza percentuale tra occhi aperti o chiusi dopo il trattamento.

Questo dato possiamo considerarlo positivo in quanto può rappresentare una migliore riarmonizzazione oppure la ricerca di un nuovo equilibrio posturale.

La diminuzione in percentuale della lunghezza del gomitolo rilevata nel gruppo di lavoro tra OA/OC evidenzia una diminuzione della rigidità muscolare e quindi un miglioramento della capacità di adattamento.

ESAME BAROPODOMETRICO

Grafico 10a – 10b: Le differenze di carico tra piede destro e sinistro rilevate all’inizio dei trattamenti (PI) non ha subito significative modificazioni al termine delle 10 sedute (PI), così come per il gruppo di controllo. La differenza può essere giustificata dal fatto che soprattutto nell’atleta vi è differenza tra il piede statico e il piede propulsivo utilizzati del gioco della pallacanestro.

Questi dati da noi esaminati potrebbero essere confermati nella loro validità se integrati da una valutazione dinamica (analisi del passo).

FLESSIONE DEL BUSTO (BENDING TEST)

Grafico 11: In base ai dati rilevati il gruppo di lavoro migliora la flessione del busto avanti passando da 18,73 cm a 15,38cm di distanza delle punta delle dita al pavimento.

Nel gruppo di controllo il miglioramento rilevato è stato pressoché nullo.

5. Conclusioni

L’osservazione dei dati rilevati permette di trarre delle interessanti conclusioni che sono qui di seguito riportate.

L’applicazione della tecnica PANCAFIT® (Metodo Raggi®) ha potuto determinare dei cambiamenti nell’ambito dei parametri posturali presi in considerazione.

La dimostrazione dell’importante variazione di questi ultimi, emerge dall’analisi dei dati espressi dai grafici precedenti.

Si può infatti affermare che, con l’applicazione di PANCAFIT® (Metodo Raggi®), si è verificato un evidente miglioramento della percentuale di realizzazione dei tiri a canestro: da 69,2% all’ 80,2%, una variazione positiva delle frecce cervicali e lombari, una marcata riduzione della sintomatologia dolorosa, evidenziata da una riduzione della VAS, un miglioramento del grado di mobilità della spalla, un aumento della flessibilità del busto, nonché un incremento della superficie d’appoggio plantare.

PANCAFIT® (Metodo Raggi®) si è dimostrato valido non solo per l’efficacia terapeutica in senso lato ma anche per le modalità del trattamento: 10 sedute di 50’ con evidenze di miglioramento riferito, già dopo 4/5 sedute.

Bisogna inoltre aggiungere che, nonostante gli esercizi proposti su PANCAFIT® riguardassero solo gli arti superiori (attivamente) e il tratto cervicale, ed in modo indiretto la catena posteriore, si sono evidenziati sostanziali cambiamenti anche in altri distretti corporei, come si evince dai risultati dei test di flessibilità del busto, dalla scala VAS e dalla baropodometria, relativamente all’aumento della superficie podalica di appoggio.

L’applicazione del Metodo Raggi® su PANCAFIT®, ha permesso così di ottenere un evidente miglioramento della prestazione atletica e nello specifico dei tiri a canestro nel giocatore di Basket.

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