Effetti sulla postura, sulle prestazioni atletiche e sul benessere del giovane calciatore

Blog Pancafit

Effetti sulla postura, sulle prestazioni atletiche e sul benessere del giovane calciatore, dell’Allungamento Globale Decompensato effettuato con Pancafit®, Metodo Raggi®

UNIVERSITA’ LA SAPIENZA di ROMA MASTER IN POSTUROLOGIA

Tesi effettuata dal Dott. Elio Migliaccio (Formazione Metodo Raggi®), studente del Master post-lauream inPosturologia c/o la 1a Facoltàdi Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologia – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, A.A. 2002/2003

Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 53 pagine.

1. Introduzione

In qualità di Tecnico e Preparatore Atletico della squadra Berretti del Latina Calcio, Società Professionistica, ho sentito l’esigenza di applicare una parte delle nozioni, in particolare quelle forniteci dal Prof. Daniele Raggi, apprese nel corso del Master in Posturologia, alla pratica sportiva agonistica. Al giorno d’oggi la Performance viene inseguita ed “agognata”, senza porre minimamente attenzione al benessere psico-fisico dell’atleta, soprattutto quello a lunga scadenza.

Il motto sembra essere: “tutto e subito”. In qualità di ex calciatore e , soprattutto, avendo come campo di operatività un Settore Giovanile ho cercato di percorrere una strada diversa, non so giudicare se più facile o più difficile, ma sicuramente più coscienziosa e se vogliamo “innovativa”. Questa idea, questo approccio, li possiamo definire una sorta di “neuro-filosofia” perché si tratta anche di abbracciare un modo nuovo di vedere la “realtà-atleta-persona”, cercando allo stesso tempo di attenersi più fermamente possibile ai principi della fisiologia umana.

2. Scopo

In ambito sportivo, il miglioramento della performance è sempre, o quasi, ricercato nell’allenamento esclusivo delle singole capacità condizionali (forza, velocità, resistenza) senza tener conto, soprattutto nei più giovani, di un approccio globale, che coinvolge anche altri aspetti.

Viene presa poco in considerazione la postura dell’atleta, uno dei temi più complicati e dibattuti nell’ambito sportivo, non tenendo presente che una postura “funzionale e bilanciata” è l’espressione di un buon equilibrio muscolare ed articolare.

Essendo ormai accertato che il controllo posturale è legato in maniera indissolubile al controllo motorio (infatti reazioni statiche possono essere definite una forma di comportamento), ben lungi dall’affrontare tutte le problematiche legate alla postura, sarà mio compito in questo lavoro quello di utilizzare uno degli ingressi del Sistema Tonico Posturale, quello propriocettivo, attraverso l’utilizzo della “Pancafit®, Metodo Raggi®”, per descrivere e classificare l’incidenza dell’ “Allungamento Globale Decompensato” sulla postura e sulla forza (arti inferiori), di giovani calciatori, ponendo l’attenzione, anche, sul rendimento e sulla frequenza degli infortuni degli stessi.

Verificare, quindi, il rapporto tra postura e prestazione sportiva o se vogliamo rifarci, forzando un po’ il concetto, ad una frase molto ricorrente in letteratura: il rapporto tra “struttura e funzione”.

3. Materiale e Metodi

Sono stati valutati 16 ragazzi, studenti, età compresa tra i 17 e 18 anni, calciatori della squadra Berretti del Latina Calcio, senza patologie particolari, praticanti quindi attività sportiva a livello agonistico, con la stessa frequenza e metodica di allenamento.

I sedici calciatori hanno svolto almeno quattro sedute di allenamento settimanale, pertinente la disciplina calcistica, oltre la gara di Campionato, che si è svolta nelle giornate di sabato.

Nel corso delle sedute di allenamento in campo (non inferiori ai 120’), il lavoro è stato rivolto all’incremento di capacità condizionali quali la forza, la velocità, la resistenza, oltre ad esercizi di mobilità articolare, effettuati a catena cinetica aperta ed al consueto lavoro tecnico-tattico specifico per la disciplina calcistica. Ogni seduta di allenamento è stata iniziata e terminata con esercizi di stretching classico (Metodo Anderson) e per gli atleti del gruppo di controllo vi è stata un’integrazione di 15’, nel corso dei quali essi hanno effettuato “posture a squadra”, sdraiati sul dorso, con gli arti inferiori uniti o divaricati, in appoggio alla parete.

Il gruppo di lavoro ha effettuato, con ricorrenza settimanale, 10 sedute di circa 50’, di Allungamento Globale Decompensato con attrezzo Pancafit®. Le sedute sono state di gruppo, ma all’interno del protocollo del Metodo Raggi®, ogni atleta ha seguito un programma personalizzato. Nel lavoro su Pancafit® sono stati usati semplici accessori quali: cuscinetti di forma speciale, cinghiette e palline (Star Balls ad alta densità). Le cinghiette sono servite a stabilizzare, all’occorrenza gli arti inferiori, mentre le palline hanno avuto il duplice scopo: aumentare la tensione lungo la catena statica posteriore e defibrotizzare zone particolarmente fibrotiche e retratte. Prima di passare all’esposizione dei dati scaturiti dagli esami posturali e dei test di Bosco, d’ingresso e finali, dei due gruppi, effettuati prima e dopo il periodo di pertinente lavoro vorrei soffermarmi sia sul protocollo Bricot che sui recettori del Sistema Tonico Posturale con qualche riferimento alla pratica sportiva.

Tutti i ragazzi sono stati inizialmente valutati con l’esame posturale clinico (Metodo Bricot) nei tre piani dello spazio.

Il protocollo del prof. Bernard Bricot, presuppone l’utilizzo dei seguenti strumenti:filo a piombo, righello centimetrato, penna biro, podoscopio illuminato Lux. Sul piano sagittale sono state valutate le frecce cervicali e lombari, oltre alla posizione del piano scapolare, del piano gluteo e del massiccio cefalico. Sul piano frontale ho valutato le asimmetrie delle spalle, del bacino. Sul piano orizzontale sono state valutate eventuali rotazioni a livello della cintura scapolare e pelvica.

E’ stato valutato anche il movimento di rotazione della testa da entrambi i lati. E’ stato effettuato il classico “forward-bending”, flessione del busto in avanti a braccia e gambe tese.

Infine sono stati indagati i principali recettori posturali secondo Bricot: l’occhio, il piede e l’occlusione dentale.

Per quanto riguarda l’entrata oculare è stato effettuato il Test di convergenza dei globi oculari ed il Cover Test (eteroforie). L’entrata podalica del Sistema Tonico Posturale è stata valutata con podoscopio Lux con soggetto in appoggio bipodalico.

Per quanto riguarda l’occlusione ci si è avvalsi della classificazione di Angle, in riferimento alla posizione mandibolare. È stato effettuato il Test della marcia sul posto che raccoglie le informazioni provenienti da tutti i recettori. Tuttavia l’informazione predominante è quella dell’adattamento podale. Il soggetto tiene le braccia e le mani tese in avanti senza che si tocchino, chiude gli occhi e cammina sul posto per circa 40 secondi, sollevando bene le ginocchia.

Questo test deve essere fatto senza luce forte e senza punti di riferimento sonori. Vengono annotati eventuali allargamento del poligono di sostegno, rotazioni, traslazioni, perdite di equilibrio. La forza esplosiva è stata valutata attraverso il Test di Bosco. Il prof. Carmelo Bosco ha ideato il metodo (detto appunto “di Bosco”) per valutare la forza degli arti inferiori mediante una serie di salti effettuati sulla speciale pedana Ergojump Bosco System.

Il computer che vi è collegato calcola i tempi della toccata al suolo, i tempi di volo e la distanza coperta dal salto. L’atleta deve eseguire in successione:

  • Squat jump(SJ): l’atleta si posiziona piegando il ginocchio a 90°, mani ai fianchi, gambe leggermente divaricate e compie un balzo verticale. Valuta la forza esplosiva;
  • Counter movement jump(CMJ): stessa posizione e gesto di prima, ma il balzo verticale viene preceduto da un caricamento sulle gambe. Valuta la forza esplosivo-elastica;
  • CMJ con braccia libere (CMJl): stessa posizione e gesto di prima con le braccia libere di muoversi e coordinare il salto.

4. Risultati e Conclusioni

Nell’analisi dei dati ho cercato di focalizzare l’attenzione sui dati dell’esame posturale veramente misurabili e “oggettivabili”, quali le frecce cervicali e lombari oltre al risultato del Forward Bending, mentre i risultati del Test di Bosco sono stati confrontati, quantificando le differenze.

Per quanto riguarda la ricorrenza di infortuni posso affermare che, in generale, sia per quanto riguarda il gruppo di lavoro che quello di controllo, non si sono verificati infortuni degni di nota né di grave entità.

Due elementi del gruppo di lavoro dopo le prime due sedute di Pancafit®, hanno accusato crampi muscolari ai muscoli tricipiti surali, episodi che non hanno prodotto esiti e risolti semplicemente con la giornata di riposo settimanale.

A detta degli stessi atleti del gruppo di Lavoro nella progressione del lavoro su Pancafit® vi è stata la percezione di una maggiore fluidità nella corsa e nell’esecuzione dei movimenti.

Riassumendo i dati dell’esame posturale possiamo notare che per quanto riguarda il gruppo di Lavoro:

  • Freccia cervicale: 5 atleti su 8 sono rientrati nel range (6-8 cm) ideale, secondo Bricot, per la curva lordotica cervicale; in tutti gli atleti, comunque, si sono riscontrati miglioramenti in tal senso;
  • Freccia Lombare: tutti gli atleti sono rientrati nel range (4-6 cm) ideale per la curva lordotica lombare;
  • Forward Bending: tutti gli atleti hanno guadagnato nella flessione del busto in avanti a braccia e gambe tese, migliorando anche nell’esecuzione del gesto.

Per quanto riguarda il Gruppo di Lavoro, invece, possiamo riassumere:

  • Freccia Cervicale: alla Verifica dell’esame posturale, solo 2 atleti sono rientrati nel range ideale (6-8 cm), mentre 5 atleti hanno avuto un lievissimo miglioramento;
  • Freccia Lombare: 4 atleti sono rientrati nel range ideale (4-6 cm) e solo un altro calciatore si è avvicinato al suddetto range;
  • Forward Bending: solo 1 atleta ha ottenuto un lieve miglioramento in termini di centimetri, mentre un altro atleta in termini di facilità nell’effettuare la flessione in avanti.

Per quanto riguarda, quindi, i tre parametri dell’esame posturale scelti, nel confronto tra i due gruppi, sono evidenti gli effetti positivi del lavoro effettuato con Pancafit.

Per quanto riguarda il Test di Bosco si sono verificati incrementi significativi tra i test d’ingresso e quelli di verifica per entrambi i gruppi, nei tre tipi di salto, in misura maggiore per il gruppo di Lavoro.

  • Gruppo di lavoro (media): S.J. + 5,01 cm; C.M.J. + 6,4 cm; C.M.J.l + 6,05 cm.
  • Gruppo di Controllo (media): S.J. + 2,2 cm ; C.M.J. + 1,8 cm ; C.M.J.l + 2,2 cm.

Anche in questo caso possiamo commentare che i 16 atleti hanno ottenuto un incremento della forza esplosiva degli arti inferiori ed in particolare il gruppo di lavoro su Pancafit® e nel caso di un paio di calciatori abbiamo ottenuto risultati sorprendenti.

Questi dati sicuramente stimolano ad ulteriori analisi critiche al fine di migliorare la metodica, ma allo stesso tempo hanno consentito di verificare in modo “preciso, inconfutabile e ripetibile” quale valenza riveste la Catena Statica Posteriore nell’equilibrio, nella postura e nell’efficienza della muscolatura scheletrica del giovane calciatore.

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