UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO
Tesi effettuata da Mauro De Lucia (Formazione Metodo Raggi®), studente di Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate
c/o la Interfacoltà di Scienze della Formazione e Medicina e Chirurgia – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, A.A. 2008/2009
Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 84 pagine.
1. Introduzione
L’obiettivo che mi sono prefissato con questa tesi è quello di valutare i benefici della metodologia dell’Allungamento Muscolare Globale Decompensato sulla prestazione atletica in particolare del calciatore, essendo stato nel passato un calciatore e attualmente collaboratore con alcune società sportive.
Sarà mio obiettivo dimostrare che un miglioramento posturale porta risultati positivi sia dal punto di vista della performance, ma anche per quanto riguarda un recupero più veloce dagli infortuni.
Negli ultimi anni tante persone hanno messo in discussione il valore dello stretching. Lo scopo della mia sperimentazione sarà quello di far capire in maniera più approfondita le tempistiche di utilizzo, sperimentare dei protocolli di lavoro di facile applicazione da proporre a tutti i livelli per sfatare il luogo comune che il miglioramento della performance è sempre, o quasi, ricercato nell’allenamento esclusivo delle sole capacità condizionali (forza, velocità, resistenza) senza tener conto, soprattutto nei più giovani, di un approccio globale che coinvolga anche altri aspetti come quelli posturali, che per me sono molto importanti.
2. Materiali e Metodi
Lo studio è stato eseguito su 20 atleti maschi di età compresa fra i 21 e 32 anni, facenti parte di una squadra di calcio che milita nel campionato di seconda categoria del girone di Monza.
Di questi atleti 10 formano il gruppo sperimentale e 10 il gruppo di controllo.
I giocatori sono stati scelti cercando di formare 2 gruppi il più possibile omogenei tra di loro sotto il punto di vista dell’età, dei ruoli di gioco, dei dolori o delle patologie.
I venti calciatori hanno svolto, durante la stagione sportiva, due sedute di allenamento settimanale, e la regolare partita di Campionato.
Nel corso delle sedute di allenamento in campo, della durata di 120’ minuti, il lavoro è stato rivolto all’incremento di capacità condizionali quali la forza, la velocità, la resistenza. Sono stati effettuati esercizi di mobilità articolare, di stretching analitico ed il consueto lavoro tecnico-tattico.
I soggetti appartenenti al gruppo di controllo hanno effettuato il lavoro programmato ad inizio anno senza nessuna variazione; il gruppo di lavoro si è differenziato esclusivamente per l’aggiunta di una seduta settimanale, della durata di 30 minuti, di Allungamento Muscolare Globale Decompensato utilizzando una particolare postura denominata quadrupedia, per un totale di 10 sedute.
All’inizio della ricerca, gli atleti appartenenti ai due gruppi (controllo e lavoro) sono stati sottoposti a test posturali.
I risultati sono stati poi paragonati con quelli ottenuti al termine della ricerca, attraverso tabelle e grafici che mettono in evidenza le eventuali differenze delle prestazioni, della postura e dell’appoggio podalico.
I test iniziali e finali si sono suddivisi in tre parti:
- Anamnesi e raccolta dati sui dolori e patologie muscolo-articolari presenti, quantificandone l’intensità attraverso l’utilizzo della scala VAS
- Analisi posturale e analisi dell’appoggio podalico con l’utilizzo del podoscopio
- Test funzionali: test di Bosco (SJ, CMJ con braccia libere), salto triplo con partenza da fermo, sprint test di 20 metri piani, bending anteriore.
3. Risultati
Al termine della ricerca i risultati dei test eseguiti hanno confermato l’efficacia del protocollo di Allungamento Muscolare Globale Decompensato, sia sulla flessibilità che sulla forza muscolare.
Tali risultati hanno mostrato un esito positivo ai controlli statistici (di tipo Test “T di student”) con un livello di significatività pari almeno al 95% per tutti i test eseguiti.
Dalla Scala Vas di quantificazione del dolore si può osservare, per quanto concerne il gruppo di lavoro, una importante diminuzione del dolore al termine delle sedute che in alcuni casi è completamente sparito.
Ciò dimostra che non solo è possibile prevedere una variazione nelle prestazioni del singolo soggetto (o del gruppo), ma si può anche ottenere un recupero riabilitativo dopo gli infortuni.
Nel gruppo di controllo si è invece verificato un peggioramento.
Graf. 1: Medie dei valori di quantificazione del dolore nella Scala Vas confrontando i valori tra inizio e fine nel gruppo di controllo e di lavoro. I valori sono stati inseriti sotto forma di indice assoluto cumulativo e dimostrano chiaramente come per il Gruppo di Lavoro si è verificato un miglioramento generalizzato, al contrario del Gruppo di Controllo dove invece è aumentata la percezione soggettiva dei dolori.
L’analisi dei test funzionali mette in luce come il gruppo che ha svolto l’Allungamento Muscolare Globale Decompensato in quadrupedia abbia riportato un miglioramento della prestazione di Forza esplosiva rispetto al gruppo che ha eseguito lo stretching analitico.
Nel test SJ – Squat Jump è ben evidenziato nel grafico come nel Gruppo di Lavoro i valori medi siano migliorati; solo un soggetto non ha ottenuto il miglioramento previsto.
Per quanto riguarda il Gruppo di Controllo, che durante il periodo non ha svolto né un lavoro di riequilibrio né un allenamento specifico per la Forza esplosiva, non si notano miglioramenti significativi; anzi in alcuni casi si è riscontrato un peggioramento.
Grafico 2: i valori medi ottenuti prima e dopo il periodo di ricerca dimostrano come in entrambi i gruppi è presente un miglioramento delle prestazioni.
Nel gruppo di lavoro è evidente il miglioramento medio di 2,4cm, mentre nel gruppo di controllo il miglioramento è stato lieve (0,1cm).
Nel test CMJ – Counter Movement Jump il gruppo di lavoro ha evidenziato un cambiamento postivo con un miglioramento della prestazione per tutti i singoli soggetti.
Nel gruppo di controllo solo due soggetti sono effettivamente migliorati mentre tutto il resto del gruppo è peggiorato.
Questi peggioramenti sono stati causati dalla scarsa capacità di riuso elastico, dovuta probabilmente ad un allungamento effettuato in modo non globale.
Grafico 3: Il grafico mostra come la medie delle prestazioni dei soggetti del gruppo di lavoro sia nettamente migliorata dopo le sedute di riequilibrio posturale. Nel gruppo di lavoro il guadagno medio ottenuto è di 2 cm.
Nel caso del gruppo di controllo è risultato un peggioramento medio di 0,7cm.
Nello Sprint Test 20m piani per il gruppo di lavoro si può notare che tutti gli atleti sono riusciti a migliorare. Alcuni in modo sorprendente.
Il gruppo di controllo non presenta invece un miglioramento delle prestazioni.
Grafico 4: il grafico delle medie evidenzia il miglioramento ottenuto dal gruppo di lavoro rispetto al gruppo di controllo.
Quest’ultimo mantiene perfettamente nella media i risultati pre e post. Nel gruppo di lavoro il guadagno medio ottenuto è di 0,24 secondi.
Nel Salto Triplo i valori delle prestazioni del Gruppo di Lavoro sono rimasti alti nonostante due atleti non siano riusciti a migliorarsi.
Nel Gruppo di Controllo invece la media dei risultati presenta un leggero peggioramento.
Grafico 5: il grafico che riporta i valori medi del salto triplo evidenzia un miglioramento per quanto riguarda il gruppo di lavoro di 0,13cm mentre per quanto riguarda il gruppo di controllo si nota un peggioramento nella media della prestazione.
Prendendo i Test Funzionali svolti e analizzandoli singolarmente, si nota subito che il test con il più ampio miglioramento è stato il test di Bending Anteriore.
In questo test tutti i soggetti del Gruppo di Lavoro sono migliorati notevolmente tranne uno, il quale inizialmente presentava una forte intrarotazione degli arti inferiori che gli permetteva di esprimere una maggiore flessione del busto avanti. Andando a lavorare sull’extrarotazione dei femori il soggetto ha perso quella capacità di compensare e sfuggire alle tensioni muscolari riducendo di conseguenza la flessione del busto.
I soggetti del Gruppo di Controllo hanno invece peggiorato i loro parametri causa il non allungamento o l’allungamento scorretto.
Grafico 6: il grafico riporta le medie dei due gruppo all’inizio e al termine della ricerca.
I valori negativi corrispondo ai centimetri che mancano al soggetto per arrivare allo 0, ovvero a toccare il piano di appoggio.
In questo caso è molto marcato sia il miglioramento del gruppo di lavoro sia il peggioramento del gruppo di controllo.
Il miglioramento medio del gruppo di lavoro è di 5,3cm.
A livello posturale tutti i soggetti a cui è stato applicato il Metodo Raggi® hanno riportato un visibile miglioramento dell’equilibrio muscolare.
Fig. 1a-1b: nella figura 1a possiamo vedere che le scapole non sono allineate tra di loro, il busto è spostato e compie una rotazione a dx così come l’arto inferiore sx.
Dopo 10 sedute (figura 1b) possiamo osservare diversi miglioramenti: le scapole si sono allineate, la spalla sx si è abbassata mettendosi in asse con la dx, il busto non è più rotato. Rimane lo spostamento a sx di tutti i segmenti corporei.
Fig. 2a-2b: nella figura 2a si osserva come le scapole del soggetto non si vedono in quanto nascoste da una postura errata che porta ad una mal distribuzione della muscolatura dorsale che va a coprire le scapole stesse.
E’ evidente anche una rotazione ed uno spostamento del busto a sx, ed un’intrarotazione dei femori.
Dopo il lavoro con il Metodo Raggi® il soggetto ha ristabilito una buona posizione delle scapole nello spazio, diminuendo anche la rotazione e lo spostamento del busto verso sx. Inoltre si osserva come è diminuita notevolmente la rotazione interna dei femori.
Fig. 3a-3b: nella figura 3a si osserva un varismo degli arti inferiori che appare nettamente migliorato al termine delle sedute(fig. 3b).
Il soggetto prima del lavoro lamentava un forte dolore lombare, scomparso dopo le sedute.
Anche per quanto riguarda l’appoggio podalico si sono evidenziati dei miglioramenti.
Fig. 4a-4b: si può osservare come all’inizio il secondo e l’ultimo dito del piede non appoggiavano correttamente a terra, sia a dx che sx (fig. 4a).
Osservando la figura 4b possiamo notare che dopo le sedute è migliorato l’appoggio del secondo dito in entrambi piedi, presentando un appoggio podalico più ampio dunque una migliore distribuzione del peso.
4. Conclusioni
I risultati di questo studio confermano la validità della tecnica di allungamento utilizzata, ribadendo che solo allungamenti globali e decompensati sono realmente efficaci per riequilibrare la muscolatura sia del Sistema Tonico che Fasico.
Premetto che effettuare un programma di riequilibrio posturale, intervenendo sui recettori, necessita di un tempo di adattamento che non si sposa con la pratica costante e continuata della disciplina sportiva; infatti l’organismo, una volta modificata l’informazione, necessita di un certo tempo per integrarla, attraverso un tempo mantenuto sufficientemente a lungo tale da poter innescare modificazioni sia strutturali che di schema motorio. Questo permette di modificare sia la postura che il modo di utilizzare schemi e sinergismi nuovi.
I dati ottenuti, sicuramente interessanti, spronano verso ulteriori ricerche più ampie e con maggior rigore scientifico nella applicazione di un metodo che è sempre aperto alle evoluzioni tecniche.
Va sottolineato che per me è la prima esperienza in questo settore e la metodica che è stata applicata ai calciatori del gruppo di studio non comprendeva tutte le metodiche dell’intero Metodo Raggi®.
Nonostante ciò i risultati hanno consentito di dimostrare in modo “preciso, inconfutabile e ripetibile” quale valenza rivesta la Catena Statica Posteriore nell’equilibrio posturale e nella performances dell’atleta.
L’utilizzo della contrazione isometrica in posizione eccentrica, applicata a posture mantenute a lungo nel tempo, permette di agire su più piani e su più fronti, migliorando così più parametri allo stesso tempo.
A questo punto si può affermare che un lavoro di riequilibrio posturale, anche se effettuato su degli atleti attivi e che svolgono altre attività, può aiutare a migliorare e a mantenere un’ ottima performance durante tutta la stagione, e che un allungamento muscolare non corretto o non eseguito può portare non solo a non migliorare la prestazione ma addirittura a peggiorarla.
Inoltre un dato da non sottovalutare è che un buon riequilibrio muscolare e una buona visco-elasticità muscolare (evidenziato anche dalle foto con griglia dei soggetti e dalla diminuzione dei dolori percepiti dai giocatori) oltre a migliorare l’efficacia del gesto e della performance in generale rappresentano fattori fondamentali nella prevenzione degli infortuni.
Queste affermazioni sono in linea con i risultati ottenuti: il gruppo che ha eseguito il protocollo sperimentale ha ottenuto dei miglioramenti statisticamente significativi sia nei valori di forza esplosiva che nella capacità di riuso elastico.
Alla fine delle sedute, tutti i ragazzi che hanno sperimentato il lavoro con il Metodo Raggi® sostengono di sentirsi meglio, “più dritti”, più “rilassati mentalmente” e tutti sentono la necessita di continuare le sedute anche in un futuro.