Malocclusioni: definizione, cause, sintomi, rimedi, e un caso studio

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In questo articolo approfondiamo il problema delle malaocclusioni attraverso un caso clinico seguito seguendo i principi Raggi Method® e le posture decompensate® su Pancafit®.

Si presenta in studio Eleonora, una brillante giovane ventenne, che racconta della sua vita: nasce con parto cesareo, a cui si aggiunge la mancata possibilità di essere allattata al seno. A 6 anni mette l’espansore palatale rapido, a 7 anni mette l’apparecchio fisso che toglierà ai suoi 14 anni.

Da dopo tale età, inizia a portare le varie mascherine notturne che toglierà solo pochi mesi fa.
Non è certo l’unica paziente di quegli anni, ad aver attraversato tali difficoltà e modalità terapeutiche. 

Ora, ciò che ci serve comprendere e scoprire è il tipo di adattamento in chiave posturale e funzionale che in questi anni il corpo di Eleonora ha adottato.

La storia e la sua timeline è lo strumento di maggior aiuto in fase iniziale. 

A 15 anni Eleonora inizia a soffrire di blocchi articolari mandibolari da entrambi i lati; fortunatamente ogni volta che le si modificavano i bite, i blocchi scomparivano. Ciò stava ad indicare che il corpo rispondeva bene ai trattamenti; oppure che, al tempo stesso, si adattava bene alle circostanze attraverso posture adattative. Difficile stabilire quale fosse la realtà vissuta dal suo corpo.

Sta di fatto che più tardi iniziarono saltuarie sofferenze al tratto cervicale, a cui fecero seguito l’insorgenza di mal di testa e difficoltà nella convergenza oculare.

A questi disagi la mente deve ovviamente trovare un capro espiatorio e così Eleonora associa i suoi disagi alle posture adottate durante lo studio; quando muove il collo, internamente sente dei rumori come “la sabbiolina” che accompagna ogni suo movimento.

L’anno seguente estrae i due denti del giudizio, quelli inferiori; tutto ciò giustificato da sovraffollamento.
A 20 anni però, quel saltuario rumore e blocchi all’ATM, inizia a farsi sentire sempre più di frequente fino ad essere presente ogni volta che apre la bocca, sia a destra che a sinistra. 

Si accorge che, dormendo a pancia in giù come aveva sempre fatto, compare un dolore cervicale che si fa sempre più forte fino ad impedire l’abituale sonno.

La sua dentista osserva come la mandibola abbia iniziato a latero-deviare a destra ogni volta che chiude la bocca; così le confeziona un nuovo bite su misura e le viene preventivato un ulteriore lavoro ortodontico per riallineare l’arcata superiore con quella inferiore.

Arriva il giorno in cui ci Eleonora si presenta in studio Postural Service a Milano: fra i vari test che eseguiamo, si palesa un trauma coccigeo, il cui dolore da trauma viene evocato da una semplice palpazione. 

Normalmente, quando il coccige subisce una deviazione o lussazione, raramente non influenza la dura madre attraverso il “filum terminale”.

Infatti, il test della rotazione cervicale non lascia dubbi. Viene provocato il coccige attraverso un piccolo trattamento e si ripete immediatamente il test della mobilità cervicale, che dimostra come possa aumentare di parecchi gradi la rotazione e come possa migliorare di alcuni cm il bending anteriore.

Dunque un altro tassello importante emerge nella storia di Eleonora.

Il dato più importante che troviamo di grande supporto ed aiuto, è la relazione che le sue catene muscolari fanno emergere collegando varie parti del corpo grazie all’utilizzo di posture decompensate; queste particolari posizioni, hanno lo scopo di mettere le catene muscolari in una giusta tensione tale per cui il corpo reagisce e fa emergere vecchi dolori e vecchi ricordi di traumi.

Sarà così più facile capire su quali punti del corpo porre l’attenzione e indirizzare l’approccio terapeutico per i migliori risultati.

Dopo tutto le relazioni tra collo e la funzione visiva e quella masticatoria, trovano risposta scientifica neuro-muscolare su due grandi fronti: relazioni di innervazione dei nervi cranici e la via oculocefalogira.

Tra i nervi cranici abbiamo il nervo trigemino (V paio di nervi cranici) che mette in comunicazione ATM e occhi attraverso prolungamenti centrali dei neuroni sensitivi che si dipartono dal ganglio del Gasser e giungono al nucleo della radice mesencefalica, nucleo sensitivo del trigemino con funzione sulla sensibilità propriocettiva dei muscoli dell’occhio. 

Infatti lavorando il collo a fine della prima seduta, Eleonora guadagna nell’apertura della bocca e si sente più libera.

Dopo la prima seduta gli episodi di cervicalgia si riducono progressivamente da circa 3 volte a settimana a circa 3 volte al mese con anche un lieve calo di intensità.

La seconda seduta si apre con la manovra della riabilitazione del coccige svolta da un terapista esperto, ed immediatamente si evidenzia un netto miglioramento della libertà del collo.

L’azione principale in questa seconda seduta è sul tratto cervicale medio-basso che fa emergere un lieve disagio nella parte più alta, sub-occipitale; fastidio che viene subito rievocato agendo manualmente sul palato.

Se flette il capo in dietro con gli occhi aperti sperimenta fastidio agli stessi, a occhi chiusi meno. 

Questo test palesa l’influenza degli occhi sul tratto cervicale, così Eleonora, a casa, dedicherà qualche minuto ad eseguire esercizi specifici di mobilità oculare.

Ri-testando la flessione del capo posteriormente, la paziente nota un miglioramento, il disagio oculare è notevolmente diminuito.

La seduta prosegue con precisi esercizi per la lingua, al termine dei quali per la prima volta percepisce un movimento che fino a poco prima era automatico e non lo percepiva minimamente; ora invece quando i denti contattano, si accorge e prende coscienza di traslare la mandibola a destra.

Eleonora ha dei masseteri decisamente forti e rigidi, così interveniamo per dare un pò di agio a questa importante muscolatura; la zona occipitale subito risponde traendone giovamento.

Al termine della seduta chiedo alla paziente di ascoltarsi e comunicarmi cosa nota di differente rispetto all’inizio. Si sente più libera, le spalle sono più leggere, il test di rotazione del collo è migliorato in ampiezza e la tensione muscolare del trapezio destro è diminuita.

Eleonora a casa si impegna ad eseguire semplici esercizi assegnati per la lingua, gli occhi, i masseteri.

Nelle successive 3 sedute abbiamo agito anche su aspetti viscero diaframmatici che concorrevano a un ben compensato dolore lombare.

Tale dolore è riemerso con bassa intensità dopo la manovra del coccige e aveva radici in una problematica di carattere viscerale, a sua volta generata dallo stress emotivo che la paziente ha ricondotto a 2 fattori principali: il conflitto con la madre, sul quale sta lavorando attraverso delle sedute di psicoterapia, e alla preoccupazione sulla sua condizione occlusale. 

Il mal di testa dopo 5 sedute è quasi scomparso, si manifesta in maniera lieve solo dopo lunghi pomeriggi passati a studiare e nel momento in cui cambia attività, tende a sparire. 

Durante l’estate Eleonora ha portato avanti gli esercizi a lei assegnati a carico della lingua, dei muscoli masticatori e del diaframma e al contempo ha contattato un ortodonzista “posturo-consapevole” che si è occupato della sua occlusione tenendo conto degli aspetti legati alla sua storia personale.

Di malaocclusioni e “Rapporto cranio-cervico-facciale” ne parleranno il Dott. Daniele Raggi e il Dott. Francesco Spagnolo al prossimo Convegno La Ponte, che si terrà il 05 Luglio 2024.

Tutti i dettagli cliccando qui.

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Prof. Daniele Raggi

Laureato in Scienze Motorie e Fisioterapia con un Master in Posturologia dalla Sapienza di Roma, con orgoglio, detengo diplomi in Massofisioterapia e nel Metodo Mézières. Creatore di Pancafit® e del suo Metodo innovativo, condivido la mia passione come Docente di Posturologia presso l'Università Cattolica di Milano. La mia missione è trasmettere conoscenze e ispirare altri nel percorso verso un benessere fisico completo.

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