I bambini e il loro sviluppo psico-motorio-posturale. Quali segnali “nascosti” osservare?

sviluppo psico-motorio bambini pancafit

Sei un genitore, un nonno, un insegnate, un educatore, un allenatore e desideri prenderti cura dei tuoi bambini, del loro sviluppo psico-motorio-posturale a 360°? 

La Posturologia Raggi Method®, insieme a “nuove” Scienze, Discipline, offrono conoscenze utili ed innovative per poter sostenere ed accompagnare i nostri bambini ad un adeguato sviluppo psico-motorio e posturale.

Non sempre è facile essere un attento genitore, nonno, insegnate, educatore, allenatore; i troppi pensieri rivolti alle difficoltà, problemi, conflitti della vita ci portano lontani dall’essere ben presenti a noi stessi e agli altri. Dunque, tutti questi fattori minacciano l’essere dei “bravi osservatori” della realtà e dei fenomeni che ci circondano.

L’osservazione va ben oltre il guardare, prevede la presenza, ovvero la capacità di cogliere particolari, dettagli, segnali, e la capacità di “percepire” con l’intuito che qualcosa non va, che non è come dovrebbe essere.

Partiamo dall’inizio per poi arrivare, passo dopo passo ai più importanti segnali che bene tenere sotto osservazione durante lo sviluppo dei nostri bambini-ragazzi, per far si che possano godere della più alta forma di crescita, educazione all’insegna dei valori profondi e del conseguente meritato benessere.

Le tappe dello sviluppo psicomotorio del bambino

Le tappe dello sviluppo psicomotorio sono gli stadi attraverso cui il bambino acquisisce competenze e abilità cognitive, relazionali, motorie e posturali. 

Questo processo è il risultato progressivo della maturazione del Sistema Nervoso Centrale, e si articola in fasi distinte che si presentano in una sequenza universale e sempre uguale. 

Conoscere le tappe dello sviluppo psicomotorio del bambino permette di individuare precocemente eventuali anomalie dello sviluppo e, se è possibile, porvi rimedio. 

Le fasi dello sviluppo del bambino, come detto in precedenza, prevedono l’acquisizione di diverse competenze e abilità che coinvolgono:

  • Il movimento e la postura
  • L’intelligenza e il linguaggio
  • La sfera emotiva e relazionale.

Intelligenza e capacità motorie si sviluppano e si accrescono con reciproca influenza. Ognuna di queste componenti ha un’importanza fondamentale per la crescita e viene acquisita in tempi e modi diversi. Vediamo precisamente come. 

Lo sviluppo motorio-posturale

Lo sviluppo motorio è il processo attraverso cui il neonato passa dalla posizione supina alla stazione eretta. Ogni tappa di questo processo prevede l’acquisizione di posture e movimenti specifici, e appare in determinati momenti della vita del neonato e secondo un ordine preciso. 

Al momento della nascita, il neonato presenta reazioni motorie automatiche che, nei primi quattro mesi di vita, lasciano il posto a reazioni riflesse. Queste ultime concorrono a strutturare la postura del bambino e a facilitare il raggiungimento dell’assetto verticale. 

Vediamo lo schema delle principali tappe posturali e motorie, suddivise in base all’età del bambino: 

  • 3 mesi: controlla il collo e la testa, può afferrare gli oggetti
  • 4 mesi e 2 settimane: ruota sul fianco
  • 6 mesi e 1 settimana: ruota sulla pancia
  • 7 mesi e mezzo: ruota dalla pancia alla schiena
  • 10 mesi: striscia sulla pancia (reptazione)
  • 11 mesi e 2 settimane: sta a quattro zampe e mantiene la posizione seduta
  • 11 mesi e 3 settimane: sta in ginocchio
  • 1 anno: riesce a mettersi in piedi
  • 1 anno e 4 mesi: compie i primi passi
  • 1 anno e mezzo: cammina con sicurezza.

L’ordine cronologico delle tappe dello sviluppo motorio procede quasi sempre senza variazioni, anche se è possibile che a volte un bambino raggiunga una fase prima di un’altra. 

Alcune tappe, invece, si succedono secondo un ordine inderogabile: in altri termini, non è possibile che un bambino impari a camminare senza riuscire prima a mettersi in piedi. 

Lo sviluppo cognitivo e del linguaggio

Lo sviluppo cognitivo e quello del linguaggio procedono ugualmente per fasi progressive. Il neonato inizia ad acquisire informazioni dall’ambiente esterno e a memorizzarle, attraverso la creazione di rappresentazioni mentali.

Passa così da una fase di intelligenza senso-motoria, in cui gli stimoli sono centrati sulla percezione sensoriale e sulla gestione dei movimenti, a una fase in cui inizia a differenziare i mezzi dagli scopi. 

Progressivamente, la capacità di astrarre e di creare rappresentazioni mentali migliora sempre di più, fino all’acquisizione del linguaggio.

Ecco un breve prospetto delle principali acquisizioni cognitive, in base all’età del bambino: 

  • 4 mesi: è in grado di agire intenzionalmente su un oggetto per raggiungere uno scopo
  • 8 mesi: cerca un oggetto nascosto
  • Fino ai 10 mesi: sorride, emette vocalizzi e suoni sillabici (lallazione)
  • 1 anno: pronuncia le prime parole ed emette suoni onomatopeici; sperimenta nuove strategie
  • 1 anno e mezzo: indica, nomina, ripete le parole, è in grado di imitare, e di fare giochi simbolici (è in grado di assumere comportamenti di finzione e simulazione) 
  • 2 anni: pronuncia frasi semplici, ha un vocabolario di 20 parole
  • 3 anni: pronuncia frasi complete
  • più di 3 anni: parla, ha un vocabolario sufficientemente ricco.

Sviluppo emotivo-relazionale

Il bambino nasce con una abilità innata e biologicamente predeterminata a costruire rapporti affettivi. Anche lo sviluppo emotivo-relazionale avviene per fasi progressive e prevede graduali acquisizioni. 

Il neonato, nei primi mesi di vita, vive un rapporto simbiotico con la madre, in cui si percepisce come indifferenziato rispetto ad essa. 

Attraverso fasi posteriori, che prevedono la mancata soddisfazione dei bisogni e la delusione, il bambino prende coscienza della realtà esterna, inizia a intessere relazioni con gli altri, fino ad arrivare alla completa consapevolezza della propria individualità. 

Tutto questo permette al bambino di passare da una fase di assoluta dipendenza dagli adulti a una maggiore autonomia. 

Ecco le principali tappe dello sviluppo emotivo-relazionale del bambino:

  • 3 mesi: il bambino sorride alla vista del volto umano o di quello di una bambola
  • 6 mesi: riconosce i volti familiari
  • 8 mesi: fa il gesto del “ciao”, se sollecitato dai genitori
  • 10 mesi: è in grado di richiamare l’attenzione su di sé
  • 12 mesi: è consapevole di essere un individuo.

Considerando che i nostri bambini non nascono “puri” come si crede, ma hanno già insite informazioni, memorie che sono state tramandate dai genitori, dalla genetica, dovremmo imparare ad osservare che molte loro reazioni (modi di fare, pensare, comportarsi, gesticolare, comunicare, reagire alle situazioni, etc) soprattutto nei momenti di situazioni di difficoltà, stress, tensioni, traumi, etc, potrebbero essere “risposte” già pronte nel patrimonio genetico (soluzioni a problemi già utilizzate da genitori, nonni e avi), dunque immediatamente utilizzabili prima ancora che intervenga la personalità principale del bambino.

In merito a questo argomento verrà a breve pubblicato sul nostro blog un ulteriore articolo di approfondimento dedicato a “Epigenetica, Neuroscienze e Sviluppo psico-motorio del bambino”.

Ecco dunque che è proprio nei momenti più difficili che la nostra presenza e capacità di osservare deve essere di alta qualità e di alto livello per accorgersi dell’”interferenza genetica”, aiutando il bambino a comprendere, sperimentare che in quel momento potrebbe attingere a soluzioni diverse. 

Troppo spesso invece l’adulto si sostituisce al bambino nelle sue scelte, azioni, modi di fare “sopprimendo” cosi la creatività, l’intuito, la libera espresisone: “stai attento… meglio che fai così… devi fare come dico io, guarda come si fa e impara, non fare cosi perché è pericoloso etc etc…” 

È di fondamentale importanza che l’adulto aspetti la risposta istintiva del bambino che a volte è sorprendente, fuori dagli schemi, meravigliosa, unica e vincente!

Bisogna rispettare i tempi di evoluzione del bambino, incoraggiandolo a fare, a intraprendere, a costruire, creare. Un atteggiamento di questo tipo, oltre favorire lo sviluppo psicomotorio, contribuisce a formare nel bambino autostima, conoscenza di se, del proprio potenziale, del proprio istinto, delle soluzioni creative da utilizzare poi nei momenti critici della vita, invece che abbattersi e deprimersi. 

Quando insegnavo MiniBasket, ricordo un bimbo molto sensibile, Matteo di 11 anni, accompagnato a lezione dal nonno.

Ogni volta che commetteva un errore (un passaggio sbagliato, perdita del controllo del pallone durate il palleggio o passaggio, etc) scattava il meccanismo del pianto, della vergogna e del mettersi in disparte e non voler più rientrare a giocare con i compagni.

Il nonno sugli spalti stessa reazione di pianto fino a correre in campo per aiutare il nipote. Conoscendo tali fenomeni ricordo che parlai col nonno, che raccontò esperienze simili di errori associati a pianto-vergogna vissute durante il suo periodo scolastico: “mio nipote è proprio come me, mi sembra di rivedermi in lui”.

Con particolari esercizi di presenza, respirazione consapevole e osservazione “allargata” di sé, ricordo con enorme gioia il cambiamento di Matteo. Dopo aver compreso l’origine della sua reazione emozionale (il nonno…), dinnanzi agli errori andava a recuperare palla e subito tornava pronto per l’esercizio sorridendo.

Questa era la vera personalità di Matteo, la reazione precedente era legata al “programma genetico” contenente il modo di reagire alle difficoltà del nonno!

Alcuni studi spiegano come l’impatto di un trauma, di particolari esperienze di stress come forti paure, ansie, preoccupazioni, conflitti vissuti dalle mamme, da entrambi i genitori o da avi, sembrano avere un impatto profondo sullo sviluppo dei nostri bambini, che hanno l’esperienza vissuta dai loro predecessori “registrata” nel DNA.

Una nuova ricerca sta scoprendo che questo è anche codificato nel DNA delle generazioni successive.

La Metaposturologia® al servizio di un buon stato di salute psico-fisico

La Metaposturologia® secondo i concetti di Raggi Method® considera la Postura dell’individuo (in questo caso, la Postura del bambino) la casa della sua Anima, Spirito, Essenza.

Un’anima, uno Spirito sofferente, ferito, depresso ha l’indiscusso potere di “far ammalare”, modificare la Postura del corpo, ma è altresì vero che un corpo con una Postura alterata, dolorante, disfunzionale, sofferente è in grado di influire sull’animo di una persona.

Mantenere una buona Postura e un sereno stato d’animo è una combinazione vincente per un buon stato di salute psico-fisico.

Non dobbiamo dimenticare che corpo e anima vivono insieme le “battaglie della vita”, vivono emozioni, pensieri, esperienze di vita ed entrambi si plasmano, si deformano in base al modo in cui “le prove della vita” vengono affrontate e i segni che lasciano.

La Metaposturologia®, combinata con i concetti, le tecniche e le stategie Raggi Method®, va al di là del semplice Riequilibrio posturale.

Si tratta di una disciplina che coinvolge il corpo, il respiro per acquisire consapevolezza del perchè delle proprie problematiche, per migliorare e liberare l’individuo dai suoi conflitti, dal dolore e dunque dal malessere.

Anche i bambini sono soggetti a stati d’animo di tristezza, paura dell’abbadono, paura di non essere all’altezza, sentirsi inferiori, non adeguati, non accettati, non amati, capiti e compresi nelle loro difficoltà, desideria, etc, etc.

L’innovativa e affascinante peculiarità della Metaposturologia® è la ricerca della causa sul piano fisico, emozionale e relazionale, responsabile dei vari disturbi, ovvero dell’evento “perturbatore” che ha dato origine al malessere che può coinvolgere il piano fisico, mentale e spirituale.

Un modo e un percorso unici per prendere coscienza della relazione tra dolore fisico, dolore emozionale e l’alterazione posturale.

“La vita si posa sulle nostre spalle come un mantello, formando e deformando la nostra Postura; la Metaposturologia quindi, parla della nostra vita…” (D.Raggi)

Il progetto MEMOTV

A proposito di conflitti, stress particolari, è interessante ciò che ha scoperto l’equipe del progetto MEMOTV (epigenetic, neural and cognitive memories of traumatic stress and violence), finanziato dall’UE.

L’equipe sta studiando il meccanismo attraverso il quale queste esperienze stressanti possono essere trasmesse, attraverso processi del DNA, a generazioni successive. 

Recentemente sono stati pubblicati risultati in merito e si sta studiando il meccanismo di trasferimento a livello epigenetico, neurale e cognitivo negli esseri umani, analizzando in che modo questi ricordi traumatici contribuiscono alla sofferenza mentale in diversi contesti culturali. 

In un articolo pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry i ricercatori descrivono in che modo hanno analizzato i cambiamenti genetici osservati in modelli epigenetici, studiando lo stress materno provato durante la gravidanza nelle favelas di Rio de Janeiro, Brasile. 

Sono stati raccolti campioni di saliva da un totale di 386 persone – nonne, le loro figlie e i nipoti. Hanno raccolto anche informazioni da nonne e figlie riguardo la loro esperienza di particolari e forti stress vissuti in famiglia e nella loro comunità, prima, durante e dopo la gravidanza. 

Associando tutti e due i set di dati i ricercatori hanno potuto fare previsioni sul DNA dei nipoti di queste nonne che avevano avuto esperienze di violenza quando aspettavano le madri di questi bambini, per cinque luoghi nei geni della regolazione della circolazione. 

Sono potuti arrivare alla conclusione che le esperienze di violenza durante la gravidanza portano a una diversa attività del DNA nei bambini, conosciuta come metilazioni, per mezzo delle quali il genoma reagisce all’ambiente attivando o disattivando i geni, dando vita a comportamenti “aberrati”, più paurosi oppure più aggressivi come reazione comportamentale di adattamento. 

I ricercatori suggeriscono che in futuro i modelli di metilazione del DNA prenatale potrebbero essere usati come biomarcatori per la salute psicologica e i rischi di disturbi psichiatrici.

Il punto di partenza per il progetto MEMOTV è stato capire che tutto l’organismo umano, comprese le parti responsabili dell’elaborazione delle informazioni – principalmente il cervello e i sistemi immunitario ed endocrino – è formato non solo da esperienze originali, ma anche dai ricordi di queste esperienze.

Se desideri approfondire questo tema ti invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato cliccando qui o sul pulsante qui sotto: “Epigenetica, Neuroscienze, Fisica Quantistica e Metaposturologia® al servizio della crescita psico-motorio-posturale dei nostri bambini”. 

Alla luce di tutto ciò, potremmo a questo punto chiederci: anche i problemi strutturali e i dolori articolari si ereditano?

Alcuni studi hanno dimostrato che si possano ereditare atteggiamenti e disfunzioni che rimandino ai genitori.

Tutti però possono andare incontro a problemi di origine posturale, a prescindere dalla storia genetica.  

La Postura è espressione della nostra storia fatta di traumi, incidenti, cadute, cattiva alimentazione, momenti di stress, conflitti, problematiche viscerali, occlusali, visive, cicatrici, etc. Tutto ciò, può causare problemi, interferenze nello sviluppo psico-motorio-posturale dei nostri ragazzi.

Quali segnali, allora, possiamo iniziare ad osservare nei nostri bambini?

1️⃣ Lamentele di dolore in età precoce e reazioni spropositate che vanno “oltre” alla normale rezione che la situazione prevede

Non è normale che un bambino di 4, 5, 6, 8, 10 anni si lamenti di mal di schiena, mal di gambe, mal di testa, etc.

A questa età l’energia è spesa per giocare, divertirsi, scoprire, sperimentare, vivere; se un bambino di questa età lamenta dolori bisogna indagare per scoprire le cause.

Una reazione esagerata di eccessivo pianto, urla, drammatizzazione, eccessiva paura, terrore dinnanzi ad una “normale” caduta o altra particolar situazione, potrebbe far parte di quel pacchetto di “note stonate” derivanti dalla genetica.

Bisognerebbe fermarsi, osservare la reazione e domandarsi “chi in famiglia reagisce così?”. Come nel caso di Matteo (Minibasket), si potrebbero scoprire interessanti relazioni. Esercizi e tecniche specifiche spiegate dalla Metaposturologia® possono essere d’aiuto.

2️⃣ Fatica a tenere diritta la schiena e/o schiena con le curve della colonna alterate come ipercifosi, iperlordosi, scoliosi

Non sono da escludere forme di comportamenti errati (paramorfismi) che potrebbero portare ad atteggiamenti viziosi, con conseguenti forme di sofferenze sulle quali si può intervenire qualora l’opera del professionista sia attuata in maniera tempestiva e appropriata.

Nello specifico, si parla di atteggiamento scoliotico, ipercifotico, iperlordotico o le “scapole alate” causati da disordini muscolari e articolari che, se non trattati, evolvono nei dismorfismi, ossia quei problemi cronici della morfologia che vanno a modificare sia l’anatomia che la funzione del distretto interessato (piedi, arti inferiori/ginocchia, colonna vertebrale).

L’intervento precoce già in età evolutiva consentirà di giungere a un equilibrio tale da rallentarlo, consentendo per il futuro una buona prospettiva di controllo e di prevenzione.

3️⃣ Difficoltà e fatica a impugnare in modo corretto la penna per scrivere, disegnare, colorare

In alcuni casi, una disfunzione visiva dovuta ad esempio ad una difficoltà di convergenza (il test per scoprire tale deficit è molto semplice) obbliga il bambino a tenere il capo “storto” per compensare la difficoltà dell’occhio; di conseguenza la spalla, il gomito, il polso e la mano potrebbero adattarsi alla problematica.

Ecco come un problema in un’area del corpo può trasmettersi a distanza. Bisogna tempestivamente intervenire per indagare, testare e comprendere la causa che ha dato origine all’alterazione posturale, per poi trattarla affinchè i vari distretti corporei collaborino in armonia alla corretta funzione.

4️⃣ Mal di testa e/o pesantezza agli occhi

Possono essere causati da eccessiva tensione del principale muscolo della respirazione, il Diaframma, da eccessive tensioni derivanti dal collo, dall’articolazione della mandibola (ATM), da una alterata deglutizione, da parziale o totale occlusione a causa di muco presente costantemente nel naso (tale muco può essere in relazione alle condizioni dell’intestino gonfio, stitico o diarroico, dolente al tatto, disbiotico, colitico, etc a causa di una alimentazione non adeguata).

5️⃣ Dolori alle ginocchia, ginocchia vare, valghe

Molto spesso già in età precoce e non adatta devono sopportare carichi sportivi non adeguati. Queste hanno il potere assoluto di generare eccessive tensioni delle catene miofasciali generando dolori, infiammazioni, morbo di Osgood schlatter.

Secondo i concetti della Posturologia esiste uno stretto legame tra denti e piedi, mantenuto dalle catene muscolari che uniscono e trasmettono tensioni da una parte all’altra del corpo. Se la bocca ha un problema, l’intera Postura ha un problema. 

6️⃣ Tensioni a collo, spalle, schiena

Possono essere causate da posture viziate assunte durante il giorno. Overstress, conflitti con i genitori, compagni di scuola, amici, insegnanti, eccessiva e troppo intensa attività fisica, costrizione a fare lo sport, a suonare lo strumento, a imparare la lingua straniera, etc, che fa piacere al genitore ma non al bambino che non ha il coraggio di esprimere a parole (ma dall’atteggiamento posturale si può ben capire) il suo disappunto!

7️⃣ Difficoltà a correre per gli eccessivi freni muscolari presenti

Ogni trauma, caduta, stress, problematica respiratoria, deglutitoria, visiva, ogni forma di intolleranza alimentare, problema visivo, sovraccarico sportivo eccessivo in età non adeguata, ogni postura viziata, etc, ha l’indiscusso potere di aumentare la tensione muscolare, dunque di creare “freni” muscolo-articolari.

Vedo ogni giorno bambini che flettendo la schiena in avanti, a gambe distese non riescono a toccare con le mani a terra. In una condizione di normale e corretta tensione muscolare, le mani devono arrivare a terra.

8️⃣ Piedi che cadono verso l’interno

Nel corso degli anni questo potrebbe condizionare le dinamiche degli arti inferiori, dell’intera colonna vertebrale fino a coinvolgere cranio, ATM dando origine ad un’alterata funzionalità del movimento mandibolare (mala occlusione), emicranie, disturbi visivi, ipoacusie, disturbi vestibolari, etc.

9️⃣ Capo anteposto per eccessive tensioni relative al collo stesso

Le tensioni al collo possono essere relative a problematiche visive, a problematiche in relazione a bocca/denti/lingua, a difficoltà relative ad una ridotta funzionalità del Diaframma (muscolo principale della respirazione) che costringe i muscoli accessori cervicali, ma non solo, a lavorare più del dovuto.

Tutto ciò, e molto altro, possono assolutamente dare vita ad anomale tensioni, mal di testa, emicranie, fastidi agli occhi, problemi di coordinazione, etc.

1️⃣0️⃣ Stanchezza cronica dovuta a presenza di overstress

La scuola, i compiti, gli allenamenti e le partite di basket, le lezioni di violino, le lezioni di inglese, i conflitti in famiglia, cattiva alimentazione, presenza di microrganismi patogeni capaci di alterare il terreno cellulare dando vita ad esaurimento energetico, etc, etc.

Troppe cose da fare, ansia da prestazione, sentirsi a volte non all’altezza, essere obbligati a “prima il dovere e poi il piacere”, etc, etc.

Tutto ciò può dare vita anche a cali di rendimento, malavoglia, inappetenza, pancia gonfia, pigrizia mentale, scarsa concentrazione, difficoltà a mantenere l’attenzione, iperattività, etc, etc.

1️⃣1️⃣ Alito cattivo/pesante

Dovuto a non adeguata alimentazione, eccessivo consumo di zuccheri presenti in cibi confezionati, in bevande gasate, in succhi di frutta, ma anche dovuto a presenza di microrganismi patogeni come batteri, parassiti, assunzione di farmaci, etc. 

1️⃣2️⃣ Difficoltà a digerire

Presenza di reflusso e/o ernia jatale causata spesso anche da una eccessiva tensione e pressione che il Diaframma esercita sullo stomaco.

1️⃣3️⃣ Irrequietezza/nervosismo/ansia

Possono essere dovuti alla presenza di particolari stati d’animo come paure, preoccupazioni, conflitti, ma anche spesso in relazione al fatto che la lingua durante l’atto deglutitorio non stimola lo spot palatino e i sui importanti e fondamentali 5 recettori.

La stimolazione da parte della Lingua dello Spot Palatino, durante la deglutizione fisiologica, regola la disponibilità di Serotonina nel Sistema Nervoso Centrale. Sembrerebbe che l’aumento della disponibilità cerebrale di serotonina porta buon umore, riduce l’ansia e l’aggressività e allevia il mal di testa, dando una piacevole sensazione di benessere al punto da sentirsi rilassarti con effetto benefico anche sulle tensioni muscolari. 

1️⃣4️⃣ Difficoltà ad addormentarsi, disturbi del sonno

Attenzione alla presenza di campi elettromagnetici come il cellulare, il caricatore dello stesso, la radiosveglia, la tv, i cavi dell’alta tensione dietro la parete del letto etc, che interferiscono con le onde cerebrali, caratteristiche del sonno, favorendo l’insonnia.

I corpi hanno diverse sensibilità e diverse reazioni agli stimoli di disturbo, dunque non tutti i bambini reagiranno o manifesteranno le stesse risposte, ma non si può far a meno di conoscere tali fattori di disturbo.  

1️⃣5️⃣ Difficoltà respiratorie durante il sonno

Queste hanno molto a che fare con la deglutizione atipica e lo squilibrio muscolo-oro-facciale che non comporta un’alterazione solo a livello della deglutizione, ma influenza anche la masticazione, la respirazione, la fonazione, la mimica. 

In presenza di uno o più di questi fattori, è quasi certo che il STP (Sistema Tonico Posturale, parte del sistema nervoso deputato al mantenimento dell’equilibrio posturale) è disturbato da elementi perturbatori, come problematiche accadute durante la gravidanza e/o il parto rimaste “in memoria”, eccessive tensioni muscolari, posture viziate, problematiche odontostomatogbatiche, deglutizione scorretta, overstress, presenza di  microrganismi patogeni (batteri, muffe, funghi, virus…), vecchie cadute/traumi irrisolti, etc.

Qual è il periodo più critico per il bambino, che merita più attenzione?  

Tutta la fase dell’età evolutiva è un periodo davvero importante in cui la struttura cresce, si plasma attraverso continui cambiamenti.

È consigliata la prima valutazione intorno ai 6/7 anni (a meno che non compaiano sintomi o dolori anomali negli anni precedenti) e ripeterla ogni sei mesi, in quanto le spinte di crescita mediamente avvengono in questo lasso di tempo. La correzione di eventuali atteggiamenti scorretti è molto più facile in questo periodo perché si sfruttano a nostro vantaggio queste spinte.

Per approfondire puoi leggere anche questo articolo: “La Postura nei bambini e l’utilità dello sport per la loro salute!”.

Una delle frasi più ripetute dai genitori, dinnanzi ad un atteggiamento posturale “scorretto”, atteggiamento posturale poco piacevole alla vista del genitore è “stai su dritto con la schiena!” o “tieni su le spalle”.

Serve davvero ripetere queste frasi? 

La risposta è no, non serve affatto, se non a creare forme di inutili di fatiche e nevrosi.

Infatti, l’impatto che suscitano queste parole fa sì che chiunque se le senta dire si metta subito più diritto. Ma dopo pochi minuti tutto torna come prima. 

C’è da sottolineare che la postura sciancata, debosciata, cifotica, chiusa in avanti del ragazzino/a, non è espressione di scarsa volontà o menefreghismo. Tanto meno è da imputare a debolezza muscolare. 

Si tratta, in realtà, di impossibilità a tenere la schiena dritta perché i muscoli della schiena sono vittime e prigionieri di uno squilibrio del tono muscolare. 

In che modo la schiena, quindi, può stare dritta?

Il corpo deve stare diritto per forze che sono fra di loro in equilibrio e non per continuo sforzo, tantomeno per un’imposizione, rimprovero del genitore, insegnate, allenatore, etc.  

Quella tipica postura è il frutto di uno stato tensivo di alcune catene muscolari la cui forza è assolutamente preponderante rispetto al dovuto e verso la quale il giovane (ma anche un adulto) ne risulta schiacciato ed impotente. 

Non si deve stare dritti perché sappiamo come si deve stare o perché ce lo dicono; si deve poter stare liberamente e naturalmente diritti perché la “plasticità e l’equilibrio” delle catene muscolari verso la “sacra gravità” (che esercita il dovuto stimolo) lo consentono liberamente. 

Quando invece i muscoli e le catene sono tese e corte, le loro tensioni esercitano una forza schiacciante tale da avere il potere di “ingobbire” il corpo stesso. 

Ecco perché le raccomandazioni dei genitori sullo “stare dritto con la schiena” non sono davvero efficaci. Se lo fossero, nessun giovane e adulto di oggi presenterebbe l’atteggiamento posturale classicamente definito cifotico o “gobbo”. 

Le dinamiche che intervengono a livello muscolo-scheletrico

Le eccessive tensioni muscolari hanno dunque il potere di disturbare, irrigidire e infiammare le articolazioni, procurando ogni genere di alterazione posturale, dolori, stanchezza cronica. 

Tale rigidità ha inoltre la capacità di sollecitare in modo anomalo le terminazioni nervose e dunque il cervello, costringendolo a costanti quanto inefficaci risposte di adattamento posturale.

Questa continua e incessante “overdose” di informazioni porterà ad ulteriori alterazioni della postura e ad un incremento della stanchezza cronica proprio di quei muscoli già impegnati a far “raddrizzare” la schiena e le spalle.

Ciò spiega la reale impossibilità per chiunque di mantenere le spalle e il dorso dritti per più di 2-3 minuti.

Cos’è causa di “disturbi” delle catene muscolari?

Quando le catene muscolari, per qualche ragione (neurologica, meccanica o biochimica) devono essere “ritarate”, “riprogrammate”, la prima cosa da fare è scoprire chi o cosa ha causato tali disagi. 

Non basta mettersi ad allungare i muscoli; è d’obbligo cercare chi o cosa esercita una “azione di disturbo” che si scarica poi su muscoli e catene.

Quando si individua la causa (un recettore perturbato…, cicatrici, malocclusioni, disbiosi, cisti emotive, etc.) e questa viene poi trattata o rimossa, allora il lavoro di riallungamento delle catene risulterà di grande efficacia e dunque si avranno ottimi risultati permanenti!

L’età giovanile rappresenta il periodo degli “scontri” con sè stessi, con l’altro, con il sesso, con i genitori, con gli insegnanti e con la società.

Le delusioni e i fallimenti sono elementi capaci di lasciare un segno profondo sulla postura.

Le parole hanno un peso, i pensieri hanno un peso, i gesti hanno un peso, i comportamenti hanno un peso. Allo stesso modo un allenatore, un insegnante dovrebbe avere strumenti e conoscenze posturali adeguate per comprendere invece che correggere. 

Per ogni atteggiamento/alterazione Posturale va indagato e scoperto il perché, va ricercata LA CAUSA del fatto che lo sguardo si è abbassato e le spalle si sono chiuse, la colonna vertebrale si è modificata, etc…

Non può esistere un effetto senza che una causa l’abbia preceduto.

È per questo che la nostra scuola di formazione Raggi Method® Pancafit® Academy insegna a osservare, indagare, testare e trattare in un concetto di vera Globalità.

Pancafit® è lo strumento facilitatore nell’esecuzione delle straordinarie Posture Decompensate.

Il nostro centro di Fisioterapia, di Posturologia clinica e sportiva gode della presenza del Prof. Daniele Raggi e del suo Staff di terapisti altamente specializzato nella prevenzione, ricerca, test e trattamento delle Cause dei disturbi posturali dalla tenera età fino a quella più avanzata, al fine di restituire ai nostri bambini, ma non solo, leggerezza, libertà, energia, voglia di fare. 

Durante la prima visita, grazie ad un particolare e attento colloquio con i genitori e con il bambino stesso (molto spesso fonte di spontanee, preziose sorprendenti e utili informazioni), viene fatta una approfondita anamnesi/raccolta dati (time-line) alla ricerca delle cause delle problematiche. 

Si esegue poi un’attenta valutazione posturale per individuare i parametri alterati e le strategie di intervento. 

All’occorenza, nei casi che più necessitano, si eseguono test posturali statici e dinamici, foto, esame baropodometrico e stabilometrico, esame podoscopico per la valutazione dell’impronta del piede.

La terapia ad approccio globale secondo i principi di Raggi Method® prevede terapia manuale, tecniche, manovre, strategie, semplici esercizi per restituire all’individuo la libertà dal dolore, disagi, disfunzioni al fine di godere della libertà, armonia, funzionalità e dovuta gioia di vivere! 

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a contattarci!

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Dott. Roberto Bono

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