Protesi…Dolori…Postura

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Il caso della signora della “protesi al ginocchio”.

Entra in studio prima lui…, un signore sulla settantina; al seguito la moglie 68enne con passo lento e calcolato per colpa di forti dolori agli arti inferiori. Nonostante i pantaloni, si palesa l’enorme valgismo del ginocchio sinistro e forte zoppia. Ben presto mi dice che anche il ginocchio destro era valgo come il sinistro prima dell’intervento di protesi…, sei mesi prima.

“Ora il destro va abbastanza bene”.

Osservando la postura si nota qualcosa di incongruente: quando è in piedi preferisce mantenere tutto il carico sul ginocchio più dolorante anziché il contrario (dolore 10/10 al ginocchio sinistro e 3/10 sul ginocchio operato).

Ciò non è logico!!! Non rispetta le leggi della postura: il corpo tende sempre al “minor dolore”.

Invece lei sovraccarica regolarmente il più dolorante. Aggiunge: “il ginocchio sinistro ha iniziato a fare male solo dopo che ho fatto la protesi al destro
perché carico sempre il peso su di lui”. Analizziamo: il dolore 3/10 del ginocchio con protesi, ben inferiore all’altro che è 10/10, non è suffragato da logiche apparenti che facciano si che il sistema nervoso sovraccarichi proprio il ginocchio più dolorante; ma, in realtà, a questo dolore 3/10 va aggiunta la scarsa percezione, la paura, l’instabilità, il pericolo…, tale per cui la sommatoria dei disagi arriva oltre a 12/10. Ecco perché pparentemente era in contraddizione con la legge del minor dolore.

La paziente mi chiede subito di trattare il suo ginocchio sinistro, quello molto dolorante: “il ginocchio operato è già stato ampiamente trattato in clinica e poi dopo presso lo studio del mio fisioterapista”, dice la paziente. Ma la logica mi impedisce di cadere in questo tranello.

Decido il contrario… e motivo alla paziente la mia scelta… cercando di avere la sua compliance. Ho bisogno che lei sia mia complice in questo processo e mi serve la sua fiducia e non la sua contrarietà.

Agisco sul destro, il ginocchio più “sano” ma protesizzato, per migliorare i rapporti articolari, ridurre la compressione
che era molto evidente piegando la gamba. Agisco sulle “catene in globalità”…, ed agisco sul migliorare la percezione. Dopo 30′ circa, la paziente si alza e con stupore sente che può automaticamente caricare il peso anche sul ginocchio operato…, si sente molto più stabile e sicura. Anche il suo chirurgo insisteva affinché lei caricasse il ginocchio operato…, ma lei non poteva.

Ora, la scala del dolore si è modificata: al destro è sceso da 3 a 1 e, non sovraccaricando più il sinistro, il dolore è sceso da 10 a 5.

Alla seconda seduta mi dice che il dolore è rimasto contenuto ai livelli conquistati in prima seduta. Inoltre mi dice che ha appena ritirato le RX
e consultato il suo chirurgo: appena vista la RX del ginocchio (che pensava di dover operare), decide di non fare più la protesi -anche se molto valgo perché vi è ancora sufficiente rima articolare ben distribuita.
Visti i risultati appena ottenuti, anch’egli consiglia di continuare con le sedute posturali. La seconda seduta è stata invece indirizzata al ginocchio sinistro dato che da ora in poi non verrà più sovraccaricato come prima, predisponendosi così ad una collaborazione certamente più favorevole.
A questo punto basta continuare il percorso, per migliorare ancora e poi stabilizzare i risultati che andremo ad ottenere di seduta in seduta.

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