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Artrosi all’anca e colpo di frusta

Il Sig. Pietro è un agente di commercio di 38 anni, che negli ultimi 15 anni ha quotidianamente percorso centinaia di chilometri in auto.

Quando si è presentato presso il nostro studio la sua situazione era la seguente: zoppicava vistosamente, non poteva assolutamente accavallare le gambe, aveva dolori costanti al gluteo e all’inguine destro che non gli permettevano di svolgere con tranquillità la sua professione e nemmeno compiere semplici gesti come allacciarsi le scarpe.

Dalla tac eseguita nel 2004 al tratto lombare risultava: una rettilineizzazione della fisiologica curva, una piccola ernia discale con lieve impronta sul sacco durale tra L5-S1, il restringimento del canale midollare e manifestazioni degenerative delle articolazioni interapofisarie. Inoltre dalla radiografia del bacino risultava una algodistrofia dell’anca destra (l’algodistrofia è sinonimo di molti termini che indicano dolori ingiustificati alle articolazioni).

Oltre al suo medico curante, il sig. P. aveva consultato anche altri specialisti per cercare un possibile rimedio alle sue problematiche ma tutti non gli avevano lasciato alternative se non quella dell’intervento chirurgico.

Gli eventi riferiti dal sig. P. non sono stati di grande aiuto per riuscire a rintracciare le cause dei suoi problemi, ad eccezione di un incidente avvenuto 12 anni prima, che lo aveva visto vittima di un violento colpo di frusta.

Abbiamo cominciato la seduta valutando la condizione di alcuni muscoli (psoas, femorali e glutei) che hanno un rapporto diretto con l’articolazione coxo-femorale (anca). I muscoli psoas, risultando particolarmente rigidi e tesi, sono stati trattati con un massaggio specifico ottenendo fin da subito una notevole riduzione del dolore al gluteo e all’inguine.

All’incontro successivo il sig. P. ha riferito che il dolore al gluteo durante la settimana si è presentato solo in forma lieve mentre il dolore all’inguine è ritornato ancora piuttosto intenso.

Durante la seduta si evidenziava una particolare tensione dei muscoli adduttori (quelli dell’interno coscia), che risultavano molto dolenti, specialmente sull’arto destro. Dopo averli trattati, i movimenti risultavano decisamente più fluidi e meno dolorosi. La seduta è terminata lavorando in postura decompensata su Pancafit, per allungare tutti i muscoli della catena muscolare posteriore e nello specifico quelli del tratto cervicale, che per via del vecchio colpo di frusta risultavano particolarmente tesi e contratti.

Al termine P. si è sentito subito molto più leggero e sciolto nei movimenti, tanto da riuscire anche ad allacciarsi le scarpe senza avvertire alcun disagio!

La settimana successiva ha detto che la situazione è decisamente migliorata, rimaneva in parte la sensazione di blocco quando si allacciava le scarpe, avvertiva un bruciore al ginocchio destro (ricordandosi di un vecchio trauma subito giocando a calcio con gli amici) e un dolore infrascapolare che si diffondeva fino alla parte destra del viso, molto simile al dolore che aveva avvertito dopo aver subito il colpo di frusta.

I traumi che P. ha subito e che il suo corpo aveva occultato, stavano “tornando a galla”, liberando le tensioni accumulate negli anni.

Durante le successive 4 sedute è stato ripetuto il lavoro precedentemente svolto, aggiungendo alcuni esercizi di propriocettività per le caviglie e dei massaggi sulla muscolatura del collo.

Le condizioni di P. sono via via migliorate fino alla totale scomparsa dei dolori e dei disagi.

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