La paziente, signora Monica 34 anni di professione cassiera, si è presentata presso il nostro studio lamentandosi per una rigidità della colonna, particolarmente localizzata nel tratto cervicale e alle spalle, ma soprattutto per un senso di instabilità e una difficoltà nel mantenere l’equilibrio.
Tale sintomatologia la affligge da circa un anno e, in occasione del recente peggioramento, si è sottoposta a degli accertamenti che hanno portato alla diagnosi di sindrome di Méniere. La malattia colpisce il labirinto (organo dell’equilibrio che si trova nell’orecchio interno) e si manifestata con crisi vertiginose acute che nel suo caso la costringono a letto per giornate intere, con sensazioni sgradevoli di nausea.
Dalla raccolta dati emerge che la signora Monica ha iniziato ad avvertire i primi sintomi circa due anni fa mentre all’età di diciassette anni ha subìto un tamponamento in auto con conseguente colpo di frusta.
La sequenza dei dolori sembra abbastanza chiara e tutte le informazioni aiutano nell’individuazione della causa dell’attuale disagio che potrebbe risalire proprio al vecchio colpo di frusta.
La sindrome di Méniere ha certamente peggiorato la situazione, “minando” la stabilità e l’equilibrio della paziente che per proteggersi ha dovuto adottare degli atteggiamenti posturali scorretti che hanno costretto la muscolatura dell’intera colonna, ed in particolare del tratto cervicale, ad un ”super” lavoro.
Dall\’osservazione posturale si rileva un non corretto allineamento delle spalle ed una respirazione quasi esclusivamente toracica con l’utilizzo della muscolatura accessoria delle spalle e del collo.
La signora Monica avverte inoltre che il peso del corpo è sbilanciato in prevalenza a sinistra e segnala un disagio legato al gonfiore eccessivo degli arti inferiori: ”mi sento divisa a metà, come se si trattasse di due corpi diversi”.
Si inizia il trattamento partendo da un massaggio delicato della schiena con lo scopo di ridurre le forti tensioni accumulate nell\’ultimo anno. Si prosegue facendo accomodare la paziente su Pancafit, con la richiesta di rilassarsi e di respirare profondamente, cosa per lei molto difficile. Osservandola si capisce quanto sia importante intervenire con un lavoro per il muscolo diaframma, il ”motore” principale della respirazione.
Durante il trattamento la signora Monica inizia a tremare e, dopo un pò, dà libero sfogo ad un pianto per la recente scomparsa del padre cui era molto legata. In quest’ ultimo periodo ha vissuto forti tensioni e stress e questo specifico massaggio al diaframma le ha permesso di liberare tutte queste emozioni.
Terminato il trattamento la signora Monica si rialza e sperimenta, stupita, una sensazione di stabilità nuova…”il peso del corpo è praticamente al centro!”; inoltre avverte un senso di leggerezza diffuso in tutto il corpo. Le viene chiesto di osservarsi, nei giorni successivi, così che possa riferire le varie sensazioni prima della seduta seguente.
La settimana dopo, la signora Monica racconta di aver sentito per un paio di giorni un dolore agli arti superiori (come se si fossero affaticati molto), al quale è seguita una sensazione di maggior leggerezza delle spalle e del collo.
Si prosegue il trattamento secondo la sequenza precedentemente descritta, insistendo sullo sblocco diaframmatico e inserendo un lavoro specifico in postura per il tratto cervicale (collo) che aveva subito il trauma nell’incidente automobilistico.
Inizialmente si è dovuto procedere con un trattamento molto delicato per il tratto cervicale poiché provava forte disagio e le tensioni erano notevoli. Di seduta in seduta, migliorando la situazione, si è potuto procedere con un lavoro un po’ più profondo che ha notevolmente ridotto i dolori e la rigidità alle spalle e al collo.
Nel corso delle sedute seguenti anche la ritenzione idrica agli arti inferiori è andata riducendosi, confermando l’enorme importanza di una corretta respirazione e postura, la quale, oltre a ridare libertà alle spalle ed al collo, migliora anche la circolazione venosa e linfatica.
Al termine della nona seduta, la signora Monica si ritiene soddisfatta poichè anche le crisi vertiginose dovute alla sindrome di Méniere risultano ora meno frequenti e meno intense e la sua qualità di vita è decisamente migliorata.