Nel mese di luglio il Signor Paolo, ragioniere di 32 anni, si è presentato presso il nostro centro lamentando un fastidioso mal di schiena che lo affliggeva da qualche anno ed una ridotta mobilità della spalla sinistra associata a un dolore puntiforme, localizzato alla sommità della stessa.
Ci informava anche che nel corso degli anni la ridotta mobilità della spalla si era andata diffondendo fino al collo, rendendolo rigido e talvolta dolente.
Raccogliendo informazioni per ricostruire la sua storia emerse un episodio dei tempi del servizio militare, quando Paolo rimase vittima di uno scherzo da parte di un commilitone: venne urtato con una discreta violenza alla spalla sinistra, al punto da avvertire forti dolori per due settimane e fare fatica a muovere il braccio.
Osservando la postura di Paolo ed eseguendo dei test funzionali si poteva notare che nel sollevare il braccio sinistro verso l’esterno c’era un grosso intervento della zona dorsale e lombare, cosa che non dovrebbe accadere se la spalla non avesse dei limiti e dei disagi articolari. Era quindi molto probabile che i suoi dolori alla schiena fossero la conseguenza di quel vecchio trauma.
Si decise quindi di iniziare il lavoro dalla spalla sinistra per cercare di ridurre le tensioni e le rigidità muscolari che si erano create in questi anni da dopo l’incidente. Durante l’esecuzione si evidenziarono difficoltà e forti tensioni ma terminato il trattamento Paolo avvertì maggior “freschezza” a tutto il braccio e maggior mobilità della spalla, con un’ evidente diminuzione del mal di schiena circa del 30%.
Visto il risultato positivo proseguimmo con il medesimo lavoro nelle successive sedute, durante le quali non solo la spalla andò progressivamente migliorando ma, soprattutto, il mal di schiena scomparve completamente poiché ad ogni movimento del braccio non c’era più la necessità di compensare con il tratto lombare.
In questo quadro di netto miglioramento rimaneva purtroppo ancora persistente il dolore puntiforme, seppur in forma meno pressante. A tal proposito Paolo si rivolse al proprio medico curante che gli prescrisse un’ecografia che rilevò: “sofferenza strutturale tendinea del muscolo sovraspinato a livello inserzionale”.
Si decise di continuare il lavoro aggiungendo altri esercizi specifici per i muscoli della spalla e verificando la possibilità di un ulteriore miglioramento.
Già alla fine della prima seduta i risultati furono evidenti: era migliorata ulteriormente la mobilità della spalla e il dolore locale risultava diminuito del 50%.
Seguirono altre due sedute e Paolo, incoraggiato dai continui miglioramenti, chiese se poteva finalmente riprendere i suoi allenamenti in palestra!
Iniziò in modo molto progressivo, con moderazione ed ascoltando attentamente tutti i segnali che il corpo gli inviava durante gli esercizi.
Alla seduta successiva Paolo riferì che l’allenamento era andato benissimo, sia perchè la spalla non gli aveva dato fastidio, sia perché aveva potuto constatare come la schiena risultasse finalmente libera e non dovesse più lavorare al posto della spalla.