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Ernia discale e lombalgia per una caduta sul coccige

G. è una signora di 43 anni molto grintosa e combattiva, disposta a qualsiasi cosa pur di risolvere il suo dolore alla schiena che ormai da anni le sta impedendo di vivere.

Anche se è ormai sfiduciata perché nessuno in questi anni è riuscita a farla stare meglio è tuttavia disponibile a seguire qualsiasi suggerimento che possa esserle di aiuto.

G. dice di soffrire di dolori alla schiena da ormai 10 anni e di vedere che la situazione è particolarmente peggiorata negli ultimi 6 mesi. Tutto ciò la rende nervosa come del resto lei è già per carattere.

Nel 2002 è stata operata con il laser per una discopatia lombare e dalla risonanza magnetica risulta una degenerazione diffusa dei dischi intervertebrali lombari ed un ernia tra l’ultima vertebra lombare e la prima sacrale unita ad anterolistesi con interessamento della radice nervosa.

Anche la zona cervicale non è esente da disturbi: nel 1993, in seguito ad un episodio acuto di parestesie al braccio destro, è stata operata per un ernia cervicale e in seguito a questo intervento l’esame radiografico riporta una tendenza alla fusione tra la sesta e la settima vertebra cervicale (sinostosi).

Tuttavia il collo non le ha mai dato dolore se non una ridotta mobilità nei movimenti e un fastidiosissimo dolore vicino alla scapola destra con cui convive da ormai 15 anni e che ultimamente si è spostato a sinistra.

Dall’analisi posturale si nota subito un fisico molto atletico. Infatti G. ha sempre praticato molta attività sportiva fino a quando ha dovuto interrompere proprio per via dei suoi dolori. E proprio praticando attività fisica negli anni ha subito numerose distorsioni alle caviglie e una forte caduta sul sacro pattinando. Il suo corpo negli anni è stato sottoposto ad un impegno muscolare notevole che l’ha portata ad essere particolarmente rigida e bloccata soprattutto nella zona lombare.

Il modo di respirare è prevalentemente toracico e con l’utilizzo della muscolatura accessoria, a causa del muscolo diaframma che irrigidito dalle forti tensioni e dallo stress ha smesso di compiere correttamente il suo lavoro.

Oltre a questo G. dice di aver sempre sofferto sin da ragazzina di irregolarità nella funzione intestinale e negli anni è stata anche sottoposta ad un intervento di ernia addominale.

Cominciamo quindi la prima seduta con un massaggio viscerale e diaframmatico ed un breve trattamento del muscolo psoas vista la sua stretta connessione con l’intestino e la zona lombare; il tutto in postura su Pancafit.

Le sensazioni sono subito positive, riduzione del 50% del dolore lombare e rilassamento generale. Anche il dolore alle scapole è diminuito e la mobilità del collo è migliore.

G. insiste per avere degli esercizi da fare a casa in modo da mantenere questo stato di benessere e così le insegniamo l’automassaggio del diaframma da eseguire quotidianamente.

La settimana successiva dice di aver mantenuto il miglioramento alla schiena così come la maggior libertà nel movimento del collo.

Continuiamo quindi con il medesimo lavoro per le tre sedute che seguono unitamente ad un massaggio leggero per il tratto cervicale molto rigido.

La situazione migliora progressivamente ed anche il dolore scapolare si è notevolmente attenuato. Tuttavia arrivati alla 5^ seduta sembra che non ci siano più ulteriori cambiamenti ma uno stabilizzarsi dei risultati.

Si decide quindi di aggiungere un lavoro specifico per la zona del sacro vista la sua caduta negli anni passati, oltre al trattamento del diaframma e del collo sempre in postura su Pancafit.

La sensazione al termine è di assoluto benessere, il dolore alla schiena è quasi completamente sparito. All’incontro successivo però G. dice che nel corso della settimana il collo e la zona scapolare sono stati molto meglio ma è comparso un dolore molto acuto lungo la zona lombare sx.

Viste le reazione positive sul collo e sulla scapola abbiamo ripetuto il trattamento sul sacro ma con una minore intensità per non riacutizzare il dolore lombare.

Nonostante ciò la settimana dopo dice di aver sentito nuovamente lo stesso fastidio alla schiena mentre il dolore scapolare e la rigidità al collo sono completamente scomparsi.

Se è vero che la zona sacrale è strettamente collegata con i dolori al collo e alle scapole é possibile che questa non sia la sola causa dei suoi problemi lombari e qualcos’altro sta andando a disturbare la schiena.

Data la sua caduta proviamo a valutare la condizione del coccige che risulta deviato a sx e un po’ uncinato.

Eseguiamo quindi un massaggio per la muscolatura pericoccigea da posizione prona e dopo alcuni minuti di trattamento, quando facciamo rialzare G., i suoi dolori sono completamente scomparsi.

Durante la settimana nei primi giorni G. non ha sentito più nessun disagio poi sono tornati alcuni lievi fastidi. Abbiamo quindi ripetuto il lavoro sul coccige ancora per tre sedute e i dolori sono definitivamente spariti.

Il coccige è quindi il responsabile di questi problemi quindi invitiamo G. a prendere contatti con il nostro metodo per valutare l’eventualità di eseguire la manovra osteopatica di riposizionamento del coccige per rendere stabili e duraturi tutti i benefici ottenuti fino ad ora.

Ormai il suo dolore lombare è solo un fastidio e non le sembra vero di essere finalmente tornata in forma.

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