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Artrosi all’anca e bicicletta

Giovanni 40 anni, coordinatore cartotecnico, da due anni lamenta dolore alle anche, in particolare alla sinistra. In realtà i primi fastidi aveva cominciato ad avvertirli già qualche anno prima ma ultimamente il dolore si era fatto più intenso tanto da limitarlo anche nella sua attività di ciclista amatoriale.

Dall’esame radiografico risultava quadro di coxartosi alle anche con osteofiti sulla sinfisi pubica ed esostosi sul profilo dell’ala iliaca destra.

Valutando la sua postura si poteva notare un fisico atletico con una muscolatura tonica ma piuttosto rigida, tanto che nel test di flessione del busto in avanti mancavano 16 centimetri per arrivare con le mani a terra.

Nella visione laterale si poteva osservare la tendenza del corpo a sbilanciarsi e cadere in avanti. Questo atteggiamento abbiamo notato essere spesso presente in soggetti che hanno riportato traumi al coccige e di conseguenza abbiamo chiesto al signor Giovanni se avesse mai riportato cadute o traumi in quella zona. A questa domanda ha risposto che nel 2003 si è fratturato il ginocchio dx e nella stessa occasione è caduto violentemente sul coccige avvertendo un dolore che è durato per circa un anno.

Inoltre da quando ha tolto il gesso al ginocchio in seguito alla frattura, non riesce più a compiere movimenti di massimo piegamento per via del dolore.

Sempre nel corso della raccolta dati Giovanni riferisce che da ragazzo ha avuto un forte stiramento di un adduttore giocando a calcio e di aver subito altri due interventi di ripulitura del menisco sx.

Ipotizzando che l’infortunio al ginocchio e la caduta sul coccige potessero essere la causa dei suoi problemi alle anche abbiamo iniziato la prima seduta con un massaggio della zona del sacro e della muscolatura dei glutei, che risultavano molto tesi e contratti, e si è concluso con un esercizio specifico di allungamento della muscolatura degli arti inferiori in postura su Pancafit.

Le reazioni sono state subito positive: appoggio dei piedi più equilibrato e da seduto più facilità a rimanere con le ginocchia unite e ad accavallare le gambe.

La settimana seguente però Giovanni riferisce di avere trascorso una settimana nella sua media, senza particolari cambiamenti.

Si decide comunque di ripetere il trattamento della seduta precedente e di eseguire un esercizio di allungamento in quadrupedia, più specifico per gli arti inferiori, per cercare di ridurre quelle tensioni che in seguito ai diversi infortuni potevano aver portato la rigidità e l’artrosi alle anche.

Anche al termine di questa seduta Giovanni dice di sentirsi meglio, più sciolto e con le anche più “scariche” e rilassate. Anche eseguendo la massima accosciata a terra sente che il ginocchio fa meno male.

Questa volta, all’incontro successivo, Giovanni riferisce di aver mantenuto i risultati ottenuti e quindi si prosegue come la terapia precedente, unitamente ad un massaggio profondo per i muscoli adduttori visto il vecchio stiramento mentre giocava a calcio.

La situazione andava progressivamente meglio e così per altre quattro settimane fin quando, arrivate le vacanze estive, Giovanni parte per l’Africa con l’indicazione di fare alcuni semplici esercizi prima di rivederci a settembre.

Il primo giorno in cui ci si rivede al ritorno dalle vacanze Giovanni dice di aver lavorato abbastanza a casa e di aver notato che rispetto all’inizio la situazione era notevolmente migliorata; adesso il dolore è praticamente scomparso, sente di aver acquistato più elasticità fino ad arrivare a toccare tranquillamente con le mani a terra in massima flessione del busto, riesce meglio ad allacciarsi le scarpe ed anche il ginocchio non dà quasi più alcun fastidio, anche rimanendo inginocchiato a terra seduto sui talloni; cosa per lui impossibile fino a poco tempo fa.

Inoltre Giovanni è stupito di come sia migliorata la sua prestazione sportiva: adesso va in bicicletta molto più veloce di prima e con minore fatica… sempre davanti al gruppo.

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