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Ernia e protrusione lombo-sacrale: una possibile alternativa all’intervento

Ernia e protrusione lombo-sacrale: una possibile alternativa all’intervento

“Da scettico sono diventato felice!”

Il signor Walter, un imprenditore edile di 35 anni, si presentò presso il nostro centro lamentando forti dolori alla schiena che gli impedivano di lavorare serenamente ma soprattutto di svolgere attività fisica in palestra, per lui fondamentale in quanto unico momento di svago e di rilassamento durante la settimana.

Il mese precedente si era sottoposto ad un controllo mediante risonanza magnetica dove era risultata la presenza di una grossolana ernia del disco tra la quinta vertebra lombare e la prima sacrale (L5-S1) e una protrusione tra L4-L5.

Dopo questo esame il neurochirurgo gli aveva prospettato la possibilità di un intervento chirurgico per rimuovere l’ernia ma Walter, malgrado i forti dolori alla schiena, aveva deciso di cercare una soluzione alternativa.

Il signor Walter evidenziava la muscolatura di tutta la colonna molto rigida e contratta, soprattutto nel tratto lombare, e nel test della flessione in avanti del busto non riusciva a toccare con le mani a terra rimanendo alla distanza di 15 cm dal pavimento a causa delle forti tensioni.

Dalla raccolta dati l’elemento significativo che emerse fu una caduta sul coccige avvenuta circa 20 anni prima, per la quale il coccige ancora oggi era piuttosto dolente.

Si iniziò quindi la prima seduta con un massaggio della muscolatura paracoccigea e si proseguì testando le tensioni dei muscoli diaframma e psoas che sono in stretta relazione con la zona lombare. Trovando entrambi i punti molto rigidi e contratti dedicammo alcuni minuti ad un massaggio specifico. Al termine le sensazioni furono positive: minor dolore lombare e minor rigidità nei movimenti.

Nelle successive quattro sedute si proseguì con la medesima strategia di lavoro aggiungendo esercizi di allungamento per tutta la muscolatura posteriore in postura decompensata su Pancafit.

Ad ogni seduta Walter si sentiva molto più bilanciato nell’appoggio dei piedi, il dolore diminuiva significativamente e nel test della flessione in avanti con il busto arrivava quasi a toccare terra con le mani.

Dedicammo le ultime cinque sedute sempre al trattamento della zona coccigea e del sacro oltre al diaframma e lo psoas e aggiungemmo anche un massaggio profondo per la muscolatura paravertebrale.

Il dolore progressivamente scomparve e all’ultima seduta Walter riusciva finalmente ad andare sull’avampiede sinistro senza difficoltà, potendo così riprendere ad andare in palestra.

Visti i risultati ottenuti Walter si sottopose ad una nuova R.M.N. e ad una nuova visita dallo stesso neurochirurgo che lo aveva visitato in precedenza. Questi rimase sorpreso dagli esiti della R.M.N. che riferivano: “piccola focalità erniara contenuta in sede paramediana sinistra a livello di L5-S1 e un’armonica compressione dell’anello discale, privo di significative manifestazioni compressive sul sacco durale a livello di L4-L5”.

Fu il neurochirurgo stesso a consigliare Walter di proseguire con il riequilibrio posturale che stava eseguendo, dal momento che l’intervento chirurgico non risultava più necessario.

Il signor Walter decise quindi di continuare per altre 6 sedute durante le quali imparò ad utilizzare quotidianamente Pancafit® in palestra per mantenere allungata tutta la sua muscolatura e quindi consolidare i risultati ottenuti.

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