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Formicolii (parestesie), artrosi cervicale e lombosciatalgia

Il signor Giorgio, impiegato di 56 anni, da 10 anni soffre di un’artrosi cervicale che gli provoca dei forti dolori al collo, irradiantesi fino al gomito destro, e durante la notte soffre spesso di intense parestesie (formicolii) ad entrambi gli arti superiori.

Il paziente inoltre soffre di lombosciatalgia dall’età di vent’anni, cioè dal giorno in cui, alzandosi da una sedia, è improvvisamente comparso questo dolore che non lo ha più abbandonato e che lo tormenta soprattutto quando deve rimane in piedi.

Il sig. Giorgio riferisce di essersi ormai rassegnato alla sua condizione dato che in passato si è sottoposto a molteplici trattamenti terapeutici, senza ottenere risultati soddisfacenti e soprattutto duraturi.

Parlando con il sig. Giorgio emergono alcune problematiche legate alla sua bocca, infatti all’età di diciotto anni ha sofferto di frequenti ascessi che lo hanno costretto a spostare la sua masticazione unicamente sul lato destro.

Dall’analisi posturale si nota uno spostamento a destra del collo e della testa, un addome molto prominente e la zona lombare particolarmente rigida.

Eseguendo il test della marcia per valutare gli aspetti funzionali legati alla A.T.M (articolazione temporo-mandibolare) si evidenzia una notevole rotazione del corpo verso destra, dallo stesso lato dove si trova il collo.

Si decide così di iniziare il trattamento partendo con un lavoro specifico per i muscoli masticatori in postura su Pancafit; in questa situazione il sig. Giorgio avverte una tensione che origina dalla bocca e termina nella zona lombare, proprio nel punto in cui soffre maggiormente.

Al termine della seduta il dolore al collo è migliorato del 30% e la zona lombare risulta essere più mobile.

Alla seconda seduta il sig. Giorgio riferisce che i miglioramenti ottenuti sul collo si sono mantenuti mentre la lombosciatalgia si è lievemente riacutizzata. Si ripete quindi il lavoro precedentemente svolto aggiungendo un lavoro sulla muscolatura paravertebrale (muscoli propri della colonna vertebrale) e concludendo con alcuni esercizi di respirazione e autoallungamento.

Il sig. Giorgio, quando si rialza in piedi, si sente decisamente meglio: il dolore al collo è quasi scomparso e anche la lombosciatalgia è migliorata.

Al terzo incontro il sig. Giorgio comunica che il collo ora va decisamente meglio e anche le parestesie notturne sono notevolmente diminuite mentre la lombosciatalgia si è di nuovo acutizzata.

Sulla base di tali indicazioni, si inizia la seduta lavorando sul quadrato dei lombi (muscolo posto lateralmente alle vertebre lombari) e si prosegue con un lavoro per il collo ed esercizi di respirazione senza dimenticare il trattamento per i muscoli masticatori. Al termine il sig. Giorgio dice di non avvertire più alcun dolore al collo, la lombosciatalgia si è notevolmente ridotta e c’è una maggiore mobilità nella zona lombare.

Finalmente i benefici alla zona lombare permangono anche nel corso della settimana e quindi, visti i buoni risultati, si ripete il medesimo protocollo di lavoro fin quando, all’ ottava e ultima seduta, il sig. Giorgio si presenta molto più allegro del solito dicendo che non ha più avuto dolori al collo e parestesie notturne e che anche la lombosciatalgia ora va molto meglio!

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