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Dolori cervicali e vertigini a seguito di una caduta

La Signora Claudia, 39 anni, ci contatta per una fastidiosa cervicalgia, associata a vertigini, che la tormenta da diversi mesi. Inoltre presenta una leggera lombalgia, insorta qualche mese dopo i dolori al collo, che pur essendo meno pressante è comunque invalidante.

Il tutto si è scatenato dopo un infortunio sul lavoro: la signora Claudia, che lavora presso la macelleria del marito, uscendo dalla cella frigorifera con un pezzo di carne in mano è scivolata ed è caduta a terra a “peso morto”, sbattendo il lato destro del corpo sul pavimento. Rimasta alcuni minuti senza respiro e con la paura di essersi rotta qualcosa, la signora Claudia, passato lo spavento, si è rialzata. Fortunatamente non c’era alcuna frattura ma solo una gran botta.

Nonostante lo spavento la signora Claudia ha trascurato l’accaduto, perchè bene o male (anche grazie all’assunzione di antidolorifici), riusciva a svolgere tutte le incombenze in negozio. Con il passare dei giorni però sono insorti i primi problemi al collo, subito associati a vertigini, e qualche mese dopo si è presentata anche la lombalgia.

Nel corso della prima visita si è provveduto ad accertare che il collo non avesse subito traumi diretti e a parte una leggera contrattura, non emergeva nulla di rilevante.

Si è pertanto proceduto utilizzando le tecniche miotensive localizzate al collo per lenire lo stato di forte tensione muscolare. Già al termine della seduta la condizione era migliorata e sì è informata la paziente che il lavoro svolto avrebbe comunque protratto i suoi effetti anche nei giorni successivi, motivo per il quale le si è detto di prestare particolare attenzione alle varie sensazioni che potevano manifestarsi.

Al secondo appuntamento la signora Claudia riferisce che la situazione durante la settimana è leggermente migliorata ma che il sintomo delle vertigini è ancora presente. Si procede quindi il trattamento con la manovra di sblocco del diaframma considerando che dopo la caduta era rimasta qualche minuto senza respiro, motivo per il quale il diaframma stesso aveva sicuramente patito per l’accaduto. Trattando il lato sinistro improvvisamente la signora Claudia rimane con gli occhi sbarrati per una fitta che si diffonde fino al collo, lasciandola senza respiro proprio come dopo la caduta.

Con la sensazione di essere sulla strada giusta si continua il massaggio del diaframma finchè, dopo qualche minuto, la signora Claudia riferisce di non avvertire più i suoi soliti fastidi. Si termina con un leggero massaggio al collo abbinato ad un delicato allungamento e rialzandosi la signora Claudia esclama: ”sto benissimo, è come se non avessi mai avuto nulla”.

A causa di reciproci impegni il successivo incontro avviene a distanza di un mese e in quell’ occasione la signora dice che durante il periodo intercorso i suoi sintomi sono notevolmente diminuiti: la cervicalgia e le vertigini si presentano in forma lieve ed anche la lombalgia non è più così presente durante tutta la giornata.

Verificato che la parte sinistra del diaframma abbia mantenuto gli effetti dello sblocco effettuato si prosegue con il medesimo lavoro dell’ultima seduta, unitamente ad un massaggio del collo e un delicato allungamento in postura corretta su Pancafit.

Rialzandosi per verificare gli effetti del lavoro svolto la signora Claudia dice: ”Sto proprio beneLa Signora Claudia, 39 anni, ci contatta per una fastidiosa cervicalgia, associata a vertigini, che la tormenta da diversi mesi. Inoltre presenta una leggera lombalgia, insorta qualche mese dopo i dolori al collo, che pur essendo meno pressante è comunque invalidante.

Il tutto si è scatenato dopo un infortunio sul lavoro: la signora Claudia, che lavora presso la macelleria del marito, uscendo dalla cella frigorifera con un pezzo di carne in mano è scivolata ed è caduta a terra a “peso morto”, sbattendo il lato destro del corpo sul pavimento. Rimasta alcuni minuti senza respiro e con la paura di essersi rotta qualcosa, la signora Claudia, passato lo spavento, si è rialzata. Fortunatamente non c\’era alcuna frattura ma solo una gran botta.

Nonostante lo spavento la signora Claudia ha trascurato l’accaduto, perchè bene o male (anche grazie all’assunzione di antidolorifici), riusciva a svolgere tutte le incombenze in negozio. Con il passare dei giorni però sono insorti i primi problemi al collo, subito associati a vertigini, e qualche mese dopo si è presentata anche la lombalgia.

Nel corso della prima visita si è provveduto ad accertare che il collo non avesse subito traumi diretti e a parte una leggera contrattura, non emergeva nulla di rilevante.

Si è pertanto proceduto utilizzando le tecniche miotensive localizzate al collo per lenire lo stato di forte tensione muscolare. Già al termine della seduta la condizione era migliorata e sì è informata la paziente che il lavoro svolto avrebbe comunque protratto i suoi effetti anche nei giorni successivi, motivo per il quale le si è detto di prestare particolare attenzione alle varie sensazioni che potevano manifestarsi.

Al secondo appuntamento la signora Claudia riferisce che la situazione durante la settimana è leggermente migliorata ma che il sintomo delle vertigini è ancora presente. Si procede quindi il trattamento con la manovra di sblocco del diaframma considerando che dopo la caduta era rimasta qualche minuto senza respiro, motivo per il quale il diaframma stesso aveva sicuramente patito per l’accaduto. Trattando il lato sinistro improvvisamente la signora Claudia rimane con gli occhi sbarrati per una fitta che si diffonde fino al collo, lasciandola senza respiro proprio come dopo la caduta.

Con la sensazione di essere sulla strada giusta si continua il massaggio del diaframma finchè, dopo qualche minuto, la signora Claudia riferisce di non avvertire più i suoi soliti fastidi. Si termina con un leggero massaggio al collo abbinato ad un delicato allungamento e rialzandosi la signora Claudia esclama: ”sto benissimo, è come se non avessi mai avuto nulla”.

A causa di reciproci impegni il successivo incontro avviene a distanza di un mese e in quell’ occasione la signora dice che durante il periodo intercorso i suoi sintomi sono notevolmente diminuiti: la cervicalgia e le vertigini si presentano in forma lieve ed anche la lombalgia non è più così presente durante tutta la giornata.

Verificato che la parte sinistra del diaframma abbia mantenuto gli effetti dello sblocco effettuato si prosegue con il medesimo lavoro dell’ultima seduta, unitamente ad un massaggio del collo e un delicato allungamento in postura corretta su Pancafit.

Rialzandosi per verificare gli effetti del lavoro svolto la signora Claudia dice: ”Sto proprio bene!”.

Visti i grossi risultati ottenuti abbiamo proseguito per altre tre sedute, così da stabilizzare i benèfici effetti e al termine del lavoro abbiamo “congedato” la signora Claudia che felice è ritornata a svolgere il suo lavoro senza più dolore”.

Visti i grossi risultati ottenuti abbiamo proseguito per altre tre sedute, così da stabilizzare i benèfici effetti e al termine del lavoro abbiamo “congedato” la signora Claudia che felice è ritornata a svolgere il suo lavoro senza più dolore.

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