Il sig. Pasquale, dirigente di 52 anni, si presentò presso il nostro studio per una fastidiosa lombalgia con diffusione ai glutei che lo perseguitava da ormai 5 anni.
Dopo la consueta raccolta dati per avere informazioni sul paziente, si passò all’analisi posturale durante la quale si poterono osservare delle tensioni muscolari a carico del tratto cervicale tali da impedire i più comuni movimenti di rotazione del collo. Questa condizione nel corso degli anni aveva fatto si che ogni volta che Pasquale doveva effettuare delle rotazioni complete del capo (classico movimento per la “retromarcia” in auto), non potendolo fare correttamente con il tratto cervicale, lo faceva con il tratto dorso-lombare più di quanto non fosse dovuto. A distanza di anni questo modo non corretto di usare le varie parti del corpo poteva aver causato il suo fastidiosissimo mal di schiena.
Si iniziò quindi la seduta trattando i muscoli del tratto cervicale in postura decompensata su Pancafit per restituire elasticità a questa zona e si terminò con un delicato massaggio della muscolatura dorsale.
Al termine del lavoro il risultato fu una notevole riduzione del dolore lombare, lasciando così pensare di essere sulla strada giusta.
Alla seduta successiva il sig. Pasquale disse che dopo la terapia era stato benissimo per tre giorni ma dal quarto in avanti i dolori erano gradualmente ripresi, sebbene non avessero raggiunto il solito livello di intensità.
Visti i grossi benefici ottenuti nei primi giorni ripetemmo lo stesso lavoro eseguito durante la prima seduta ma la settimana seguente Pasquale riferì che il beneficio era durato meno della prima volta, infatti il dolore era ritornato al 100% nel giro di due giorni con l’aggiunta di una fastidiosa dolenzia a tutto il braccio destro.
Qualcosa stava interferendo con i risultati che riuscivamo ad ottenere durante i trattamenti, per cui si richiesero ulteriori informazioni e si scoprii che sin da bambino Pasquale aveva avuto problemi ai denti.
Inspiegabilmente sia i denti da latte che quelli definitivi avevano la tendenza a cariarsi in modo inusuale: all’età di 14 anni gli venne già inserito il primo ponte superiore e nel corso degli anni la situazione peggiorò progressivamente. Infatti a Pasquale era già stata applicata una protesi totale superiore e un’implantologia totale inferiore e quest’ultima risaliva proprio a 5 anni prima, data in cui comparvero i primi dolori lombari.
Facemmo dei test con e senza protesi dentale per verificare eventuali interferenze della stessa e con stupore reciproco capimmo che la protesi interferiva significativamente. Questa poteva essere stata anche la responsabile della forte rigidità al collo, data la stretta relazione tra articolazione temporo mandibolare e colonna cervicale.
Si decise quindi di trattare alcuni muscoli che sono in relazione con l’apparato odondotostomatognatico (pterigoidei e masseteri) ed immediatamente dopo ripetemmo i test: il cambiamento fu sorprendente ma soprattutto il mal di schiena era nettamente diminuito.
La volta successiva Pasquale disse che durante la settimana i dolori alla zona lombare erano stati molto più lievi mentre il collo gli dava parecchio fastidio. La comparsa di questo dolore poteva essere la conferma del collegamento tra denti, tratto cervicale e colonna lombare.
Si ripropose quindi lo stesso lavoro che nel corso di cinque sedute portò alla scomparsa di questi dolori.
A questo punto il nostro intervento era terminato; consigliammo a Pasquale di andare da un dentista che si occupasse anche di postura per far controllare la protesi in modo da trovare l’imperfezione e riuscire ad eliminare definitivamente la fonte principale di disturbo del suo collo e della sua schiena.
