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Dolore ad un ginocchio e atm (articolazione temporo mandibolare)

Un’otturazione ad un dente “abbatte” il ginocchio di una giovane pallavolista!

Erica, ragazza di 14 anni con la passione della pallavolo, si presentò presso il nostro studio per un dolore al ginocchio destro che da almeno tre anni la disturbava quotidianamente, soprattutto in occasione di allenamenti e partite. Riferì inoltre di essere vittima da circa un anno di dolori ai piedi, in particolar modo al sinistro, ai quali si aggiungeva una fastidiosa lombalgia che compariva dopo lunghi periodi in posizione seduta. Il referto delle radiografie riportava: morbo di Osgood Shlatter bilaterale e lieve piattismo dei piedi associato a tibia vara, per i quali da circa un anno Erica indossava dei plantari correttivi.

Osservandone la postura fu subito evidente una struttura muscolare decisamente sviluppata unita ad un carattere molto forte, connubio che fa di Erica una “auto da corsa” con delicati equilibri da preservare per ottenere il massimo rendimento.

Dai dati raccolti emerse su tutto una forte distorsione della caviglia sinistra all’età di 6 anni (fasciatura rigida per circa un mese), un sospetto ritardo nel ricambio dei denti da latte e lo scorso anno una brutta caduta sull’osso sacro durante una partita di pallavolo che le ha procurato uno stato di indolenzimento continuo per circa un mese.

Considerando che la vecchia distorsione e la conseguente fasciatura, avevano portato ad un periodo di zoppia e ad un sovraccarico maggiore su tutto l’arto destro, si cominciò il primo trattamento con un lavoro specifico per la caviglia che aveva subito il trauma. Concludemmo con un particolare esercizio di allungamento muscolare in globalità e al termine Erica disse di sentire minor dolore al ginocchio ed una leggerezza diffusa in tutto il corpo.

La settimana successiva Erica riferì che per quanto riguardava il ginocchio andava tutto benissimo; addirittura aveva notato una maggior velocità d’azione degli arti inferiori ed un senso di maggior elasticità in genere. L’unica nota stonata fu che nei due giorni successivi alla terapia aveva sofferto di mal di testa e mal di denti associati ad un senso di nausea.

Continuammo il lavoro della seduta precedente e anche questa volta il risultato finale fu di maggior mobilità articolare e la sensazione di essere più diritta, associati però ad una leggera cefalea.

Il successivo trattamento potemmo farlo solo a distanza di due settimane e in questo periodo accadde di tutto: per i quattro giorni successivi alla seduta tutto era andato bene, addirittura Erica aveva deciso di non indossare i plantari perché li percepiva scomodi. Poi per tre giorni ebbe un progressivo peggioramento che la portò a rimanere la domenica mattina bloccata a letto a causa del suo ginocchio. Il suo temperamento però non la fece perdere d’animo e subito si applicò negli esercizi che le erano stati assegnati per casa così da permetterle di giocare la partita pomeridiana.

Il mercoledì successivo partì per una gita di classe che prevedeva un programma fitto di visite ai musei e il suo ginocchio riprese a soffrire seppur in forma più lieve.

Rientrata dalla gita il sabato tornò sul campo di pallavolo e a fine partita avvertì nuovamente dolore al ginocchio che tuttavia non le impedì di giocarne un’altra la domenica.

Il mattino del lunedì telefonò la madre: Erica non riusciva più né a piegare il ginocchio, né ad appoggiare il piede a terra dal dolore.

Ci vedemmo il mattino stesso e notammo che la guancia di destra, ad intervalli brevi, aveva una specie di “tic” che le faceva rialzare l’angolo destro della bocca in direzione dell’orecchio.

Si decise quindi di effettuare un lavoro sulla muscolatura dell’ articolazione temporo-mandibolare cominciando a trattare lo pterigoideo di sinistra (muscolo interno della bocca) che risultò molto reattivo e dolente.

Alla fine del trattamento percepì una diffusa leggerezza a tutta la bocca e lo spasmo del massetere cessò.

Anche il ginocchio era meno dolorante e poteva appoggiarlo a terra senza troppo disagio.

In quel momento Erica sentì anche un fastidioso sapore di anestetico in bocca e si ricordò della volta che, per otturarle un dente, le fecero la tipica anestesia. Questo era accaduto qualche anno prima, quando ancora non avvertiva dolore al ginocchio, e di lì a poco erano cominciati i primi fastidi.

La settimana seguente Erica riferì delle sensazioni molto positive tanto che lei stessa era incredula della possibile relazione tra la vecchia otturazione e il dolore al ginocchio.

Proseguimmo per altre tre sedute con un lavoro specifico per tutti i muscoli masticatori e l’articolazione temporo mandibolare fino alla definitiva scomparsa di tutti i disturbi.

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