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Lombalgia ed epatite

Il signor Sergio, imprenditore bresciano di 47 anni, si presentò presso il nostro studio perché sofferente di lombalgia da circa 17 anni, cioè da quando un giorno, imbiancando le pareti di casa, aveva avvertito i primi dolori. Negli ultimi quattro anni la situazione era andata peggiorando al punto tale che si verificavano dei veri e propri “blocchi” che lo costringevamo a letto anche per dieci giorni.

Durante la raccolta dati il sig. Sergio riferì che da ormai molti anni soffriva di forti disturbi intestinali.

All’età di 8 anni era stato operato di appendicectomia (peritonite) e da lì a poco erano cominciati frequenti episodi di coliche. La situazione era poi ulteriormente peggiorata in seguito ad un incidente stradale accaduto all’età di 25 anni nel quale aveva riportato un forte trauma diaframmatico.

Ultimamente si sentiva molto stanco e con poche energie e aveva osservato che quando “sgarrava” con l’alimentazione la sua lombalgia aumentava.

Osservando il volto del sig. Sergio si poteva notare un marcato segno di sofferenza nelle zone di proiezione del fegato, come è spiegato dalla fisiognomica. Inoltre frequenti risvegli notturni sempre alle due (orario in cui secondo la medicina cinese il fegato, inteso sia come organo che come canale energetico, sviluppa al massimo la sua attività) confermavano questa ipotesi. Domandando a Sergio se avesse mai sofferto di disturbi al fegato improvvisamente si ricordò di avere avuto in adolescenza un’epatite di origine alimentare ma di essersi poi dimenticato di quell’episodio.

Cercando di ricostruire la sua situazione si concluse che il diaframma aveva subito pesanti condizionamenti dal fegato, dall’intestino e dal forte trauma a seguito dell’incidente d’auto.

Spiegammo a Sergio come il diaframma, essendo situato proprio sopra il fegato, avesse ricevuto per anni stimoli di sofferenza e di tensione che avevano determinato uno stato di forte contrazione di questo muscolo. A causa dei suoi collegamenti con il tratto lombare, il diaframma aveva a sua volta trasferito tali tensioni in questa zona procurando i suoi dolori lombari.

Dopo questa spiegazione Sergio si sentì meno teso, già solo per il fatto di essere riuscito a vedere un quadro più chiaro della sua condizione.

Si iniziò la seduta con un massaggio di sblocco del diaframma in postura decompensata su Pancafit.

Fu subito evidente una maggior tensione dalla parte destra e dopo alcuni minuti di lavoro Sergio potè percepire le prime sensazioni positive. Riusciva a rilassarsi e a respirare liberamente senza avvertire dolore come di solito accadeva.

Essendo il diaframma il muscolo principale della respirazione era stato costretto a modificare il modo di respirare per cercare di ridurre la tensione del diaframma e quindi avvertire meno il mal di schiena.

Le sedute successive proseguirono con il massaggio del diaframma unitamente a degli esercizi specifici per la respirazione, sempre in postura su Pancafit.

La situazione andò progressivamente migliorando: i dolori diminuivano e anche la stanchezza non era più così presente. Anche durante la notte non si svegliava più alla solita ora.

Arrivati alla sesta seduta Sergio era decisamente soddisfatto dei risultati ottenuti: “Riesco a muovermi senza dolori, dormo ottimamente, ho maggiore energia psico-fisica e l’umore è decisamente migliorato”.

Inoltre avendo compreso la relazione tra diaframma-intestino e mal di schiena, Sergio cominciò a prestare anche maggior attenzione all’alimentazione e questo portò ulteriori benefici e alla completa scomparsa di tutti i disturbi.

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